giovedì 17 febbraio 2022
Un consorzio internazionale di mezzi di comunicazione cattolici, agenzie di informazione e scienziati di fama mondiale.
Il Fact checking cattolico: corretto ed empatico
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Aiutare a chiarire notizie false o confuse sui vaccini contro il Covid 19 tra le comunità cristiane: è il motivo per cui da poco più di un anno è nato 'Catholic Fact Checking' (www. catholicfactchecking.com ), un consorzio internazionale di mezzi di comunicazione cattolici, agenzie di informazione e scienziati di fama mondiale. «Ha avuto l’obiettivo di aiutare a chiarire notizie false o confuse tra le comunità cristiane in relazione ai vaccini contro il virus Sars-Cov-2 che provoca la famigerata pandemia Covid- 19», ci dice padre Alberto Carrara, della Congregazione dei Legionari di Cristo, che fa parte del Comitato direttivo (e tra l’altro è accademico della Pontificia Accademia per la Vita e Fellow della cattedra Unesco in Bioetica e Diritti Umani). Il consorzio è guidato da Aleteia, rete cattolica mondiale di informazione in sette lingue, in collaborazione con Verificat, agenzia dedicata al controllo e verifica delle notizie, e I-Media, testata informativa specializzata nell’informazione vaticana.

«Dal 16 marzo 2021, giorno in cui Google News Initiative ha annunciato che il nostro progetto rappresentava uno degli 11 scelti tra 309 proposte provenienti da 74 Paesi dalla giuria imparziale del Fondo contro la disinformazione sui vaccini contro il Covid-19 – spiega inoltre padre Carrara – abbiamo lavorato intensamente per aiutare i giornalisti di tutto il mondo nei loro dubbi riguardanti i vaccini anti-Covid. Abbiamo cercato di sfatare le numerose fake news che pullulano sui social: dai presunti effetti sterilizzanti, a ipotetiche presenze di sostanze quali il grafene, dall’inesistente presenza di embrioni umani all’interno dei vaccini, sino alle cospirazioni globaliste più disparate che invocano persino interpretazioni eterodosse del libro dell’Apocalisse. Insomma, un lavoro intenso che venerdì scorso è stato riconosciuto e apprezzato anche da Papa Francesco che ci ha concesso un’udienza in Vaticano ».

La linea è precisa: seria informazione e capacità di coinvolgere le persone in un clima di fiducia nei risultati della scienza. Come ha scritto tempo fa La Civiltà Cattolica, «non basta mettere in campo argomentazioni logiche e dati scientifici, sul piano biomedico e statistico: occorre coinvolgere i piani emozionale e relazionale, in cui i comportamenti sono radicati ». E padre Carrara aggiunge: «È importante un’informazione corretta, equilibrata che sappia integrare tanto i dati scientifici, come un senso etico rivolto al bene comune: da questa pandemia soltanto se ne uscirà insieme».

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