venerdì 29 gennaio 2016
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​Social network significa rete sociale e le reti sociali – cioè gruppi di persone "legate" tra loro perché sono parenti, amici o comunque si conoscono – non sono certo un'invenzione moderna. Da sempre gli esseri umani fanno amicizia e creano dei legami che li rendono parte di una rete fatta di persone. Ma solo poco più di dieci anni fa qualche giovanissimo genio di Internet ha capito come il Web fosse il posto ideale per permettere alle persone di organizzare le loro relazioni con gli altri e tenerli sempre aggiornati su quello che fanno. Il più abile di quei geni si chiama Mark Zuckerberg e ha inventato Facebook, un social network nato nel 2004 che oggi connette tra loro circa di un miliardo e mezzo di persone, cioè poco più di un quinto degli abitanti del mondo.Facebook non è stato il primo social networ (nel 2004 per esempio esisteva già, e aveva un certo successo, Myspace, oggi quasi sparito) e non è certo l'ultimo. Esistono diversi sistemi di connessione basati su quel modello, ognuno con le sue caratteristiche: tra i più famosi ci sono Twitter, per condividere pensieri da concentrare in solo 140 lettere; Instagram, per condividere fotografie; Linkedin, per condividere esperienze professionali e trovare lavoro. Per il successo che stanno avendo i social network possono essere considerati una delle più grandi novità dell'ultimo decennio. È un fatto curioso: Internet permette di avventurarsi, anche se solo virtualmente, in tutto il pianeta e anche in molti angoli dell'universo e quasi non ci sono curiosità che non sia in grado di soddisfare; eppure le statistiche ci dicono che quello che i "navigatori del Web" fanno più spesso è andare a curiosare sui social network nelle vite delle persone che conoscono. Insomma, potrebbero esplorare il mondo e invece si fanno i fatti degli altri. Secondo un'indagine della Coop, in Italia, dove vivono 28 milioni di utenti di Facebook, in media i navigatori passano due ore e mezza al giorno a curiosare sui social. È davvero tantissimo tempo. E forse è tempo che potrebbe essere usato meglio. Perché anche questa straordinaria tecnologia, che ci offre la bellissima opportunità di restare sempre in contatto con le persone a cui vogliamo bene, se usata senza intelligenza può rendere la vita peggiore anziché migliore. Le vere reti sociali, sembra strano doverlo ricordare, sono nel mondo reale, non dentro un computer.
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