giovedì 13 dicembre 2018
Nel discorso agli ambasciatori presso la Santa Sede: "Rispettare la dignità umana per affrontare i conflitti"
Foto Ansa di archivio: papa Francesco in visita sull'isola di Lesvos nell'aprile 2016

Foto Ansa di archivio: papa Francesco in visita sull'isola di Lesvos nell'aprile 2016

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«Nessuna efficace soluzione umanitaria» al «pressante problema» dell’attuale crisi delle migrazioni di massa «può ignorare la nostra responsabilità morale, con la dovuta attenzione al bene comune, per accogliere, proteggere, promuovere e integrare coloro che bussano alle nostre porte in cerca di un futuro sicuro per loro stessi e per i loro figli»: ha affermato il Papa nel suo discorso a un gruppo di ambasciatori presso la Santa Sede che ha ricevuto in occasione delle presentazioni delle lettere credenziali di avvio missione.
Francesco ha ricordato la «fondamentale» Dichiarazione universale delle Nazioni Unite sui Diritti dell’uomo adottata dalle Nazioni Unite 70 anni fa, esprimendo la speranza che «le lezioni apprese dalle due grandi guerre del ventesimo secolo» possano convincere i leader di oggi «dell’inutilità dei conflitti armati».

E ha poi ricordato papa Francesco ai nuovi ambasciatori di Svizzera, Malta, Bahamas, Capo Verde, Estonia, Islanda, Turkmenistan, Grenada, Qatar e Gambia, un altro anniversario caduto quest'anno: «il centesimo anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, una tragedia di immense proporzioni che il mio predecessore Papa Benedetto XV non ha esitato a definire una “inutile strage”. Possano le lezioni apprese dalle due grandi guerre del ventesimo secolo, che hanno portato alla nascita dell’Organizzazione delle Nazioni Unite – ha detto il Pontefice – continuare a convincere i popoli del mondo e i loro leader dell’inutilità dei conflitti armati e della necessità di risolvere le controversie attraverso paziente dialogo e trattativa».

Riferendosi invece alla Dichiarazione universale delle Nazioni Unite sui Diritti dell’uomo, il Papa ha sottolineato che questo documento «continua a guidare gli sforzi della diplomazia internazionale per garantire la pace nel mondo e promuovere lo sviluppo integrale di ogni individuo e di tutti i popoli. I due obiettivi sono infatti inseparabili».

«È essenziale che il rispetto per la dignità umana e per i diritti umani ispiri e diriga ogni sforzo nell'affrontare le gravi situazioni di guerra e conflitti armati, di opprimente povertà, discriminazione e disuguaglianza che affliggono il nostro mondo e che negli ultimi anni hanno contribuito alla presente crisi delle migrazioni di massa».

IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO SUL SITO DELLA SANTA SEDE



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