sabato 23 settembre 2017
Il Papa ha invitato i religiosi dell'Ordine a essere "testimoni di preghiera assidua, di sobrietà, di unità nella carità"
Papa Francesco ai cistercensi: nei vostri monasteri spazi di pace vera
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"Ringrazio il Signore per la presenza insostituibile delle comunità monastiche, che rappresentano una ricchezza spirituale e un costante richiamo a cercare anzitutto 'le cose di lassù', per vivere nella giusta misura le realtà terrene". Si è rivolto così papa Francesco al Capitolo generale dell'Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza, ricevuto oggi in udienza nella Sala Clementina. Il Papa ha invitato i religiosi dell'Ordine a essere "testimoni di preghiera assidua, di sobrietà, di unità nella carità".

IL TESTO DEL DISCORSO

"Essere contemplativi - ha spiegato - richiede un cammino fedele e perseverante, per diventare uomini e donne di preghiera, sempre più pervasi di amore per il Signore e trasformati in amici suoi. Si tratta di essere non dei 'professionisti' - in senso negativo - ma degli innamorati della preghiera, considerando la fedeltà esteriore alle pratiche e alle norme che la regolano e ne scandiscono i momenti non come il fine, ma come mezzo per progredire nel rapporto personale con Dio".

"Così - ha sottolineato - voi diventate maestri e testimoni che offrono a Lui il sacrificio della lode e intercedono per le necessità e la salvezza del popolo. E nello stesso tempo i vostri monasteri continuano ad essere spazi privilegiati dove trovare una pace vera e una felicità genuina che solo Dio, nostro sicuro rifugio, può donare".

Il Pontefice ha ricordato anche che "fin dalle origini, i Cistercensi della stretta osservanza si caratterizzarono per una grande sobrietà di vita, convinti che essa fosse un valido aiuto per concentrarsi sull'essenziale e giungere più facilmente alla gioia dell'incontro sponsale con Cristo". "Questo elemento di semplicità spirituale ed esistenziale - ha osservato - conserva tutto il suo valore di testimonianza nell'odierno contesto culturale, che troppo spesso induce al desiderio di beni effimeri e di illusori paradisi artificiali".

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