martedì 1 marzo 2022
Le parole dell'arcivescovo greco-cattolico di Kiev: un razzo ha colpito un ospedale di maternità. "Resistiamo. Siamo una nazione che costruisce, vinceremo con la forza dell'amore per la patria"
Shevchuk: perché si colpiscono i bambini? Non lasciamoci sopraffare dall'odio

"Oggi stiamo vivendo il sesto giorno della guerra sanguinosa e ingiusta. In questi ultimi momenti, in particolare questa notte, abbiamo assistito ai nuovi orrori della guerra. Abbiamo visto scuole, asili nido, cinema, musei distrutti, e al mattino un razzo ha colpito l'ospedale di maternità". L'arcivescovo greco-cattolico di Kiev Sviatoslav Shevchuk ha diffuso questa mattina un drammatico videomessaggio, di cui qui riportiamo il testo. Verosimilmente il vescovo si riferisce al Centro di Assistenza per la Gravidanza di Buzova.


Sia lodato Gesu Cristo!

Cari Fratelli e sorelle,

Saluti dalla capitale Kyiv, Kyiv ucraina. Oggi ho per voi una buona notizia: oggi è il primo marzo 2022. Ciò significa che secondo il calendario è iniziata la primavera. E anche se oggi la neve bianca ha spolverato la nostra capitale, la primavera inesorabilmente arriva sulla terra ucraina. Proprio come un bucaneve che si fa strada attraverso la neve per mostrare il suo fiore, così anche il giorno di luce e di pace per la nostra terra irrompe inesorabilmente, costantemente e con forza attraverso gli orrori della guerra.

Oggi stiamo vivendo il sesto giorno della guerra sanguinosa e ingiusta. In questi ultimi momenti, in particolare questa notte, abbiamo assistito ai nuovi orrori della guerra. Abbiamo visto scuole, asili nido, cinema, musei distrutti, e al mattino un razzo ha colpito l'ospedale di maternità.

Ci chiediamo, ma perсhé? Si tratta di donne e neonati. Perché sono diventate vittime di questa guerra? Ma noi preghiamo. Resistiamo. Siamo una nazione che costruisce, difende a costo del proprio sangue la pace in Ucraina e nel mondo intero. Preghiamo per i nostri soldati, preghiamo per tutti coloro che oggi sostengono la lotta per la pace in Ucraina. In questi giorni abbiamo visto l'eroismo della gente comune. Abbiamo pianto le vittime degli attentati missilistici a Kharkiv, ma ieri abbiamo anche visto gli abitanti di Berdyansk espellere, a mani nude, le forze armate dalla loro città con lo slogan “Berdyansk è Ucraina”. E la bandiera ucraina è rimasta a sventolare sul municipio.

Si compiono davvero le parole di Cristo: nessuno ha amore più grande di colui che dà la vita per i suoi amici. Vediamo che a vincere non è l'odio, ma l'amore. L'amore genera eroi, e l'odio genera dei criminali.

Ecco perché incoraggio tutti voi a imparare ad amare in questo momento tragico. Non lasciamoci sopraffare dall'odio, non usiamo il suo linguaggio e le sue parole. Secondo la saggezza popolare, chi odia il nemico è già da lui sconfitto.

Vinceremo con la forza dell'amore per la nostra patria, per Dio e per il prossimo.

Domani, alla chiamata del Santo Padre, il mondo intero digiunerà e pregherà per la pace in Ucraina. Invito tutti figli della nostra Chiesa in Ucraina e negli insediamenti a prepararsi per il giorno di domani e a trascorrerlo nel digiuno e nella preghiera. Vi chiedo inoltre di pregare non solo per la pace in Ucraina, ma anche per i nostri nemici, per la loro conversione, per la conversione della Russia. Come ci ha chiesto la Vergine di Fatima.

Vi mando la benedizione di Dio, che è la trasmissione della potenza di grazia dello Spirito Santo, della pace di Cristo a tutti voi.

Chiesa greco-cattolica ucraina

Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore (Roma)

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI