lunedì 22 aprile 2024
La forma a ferro di cavallo della depressione fa sì che le cascate si sviluppino in un imponente anfiteatro di 4 km con oltre 270 diversi salti d'acqua. La cascata più grande è la Garganta del Diablo

Lungo il confine tra Brasile e Argentina si può assistere a uno degli spettacoli naturali più imponenti del nostro pianeta: le cascate del fiume Iguazù. Il fiume Iguazù, che in lingua guaranì significa “le grandi acque” segna per un breve tratto il confine tra il Brasile e la provincia di Misiones, in Argentina, così nominata per via delle molte missioni che i gesuiti istallarono in questa regione nel 17esimo secolo, e lungo il suo percorso incontra uno dei salti più drammatici dell’intero pianeta, da cui originano le cascate più famose del mondo. La forma a ferro di cavallo della depressione fa sì che le cascate si sviluppino in un lungo anfiteatro dove si possono distinguere fino a 270 diverse cascate, alte fino a 70 metri lungo un fronte di quasi 4 chilometri, dominate dalla cascata più imponente al vertice di questa enorme voragine a forma di U: la Garganta del Diablo (la gola del Diavolo) dove le acque si disperdono in un assordante fragore e nella nebbia generata da milioni di tonnellate d’acqua che ad ogni secondo percorrono i suoi 150 metri prima di schiantarsi sulle rocce.

Un aspetto particolarmente affascinante di queste cascate consiste nella grande differenza del loro aspetto a seconda che le si ammiri dal versante brasiliano o da quello argentino. In questa maniera il mondo delle migliaia di turisti che vengono qui ogni giorno si divide come in due diverse “scuole di pensiero”: quelli che preferiscono l’aspetto scenografico, panoramico, estremamente fotogenico del lato brasiliano, dove è possibile osservare le cascate nel loro insieme e prenderne una visione di ampio respiro, e chi invece si innamora dell’esperienza più intima e di profonda immersione nella natura che si vive lungo il versante argentino, dove una lunga passeggiata immersa nella vegetazione tropicale rivela di tanto in tanto degli scorci di rara bellezza e in generale un contatto ravvicinato con le acque scroscianti, fino a raggiungere l’apice dell’esperienza sensoriale di questo luogo unico al mondo: la passerella che passa sopra le acque placide e silenziose del rio Iguazù fino al momento in cui esplodono in tutto il loro boato assordante nell’affacciarsi sulla gola del diavolo.

Per gli indecisi, c’è poi un terzo punto di vista da cui godere di questa eterna bellezza di madre natura: il cielo. Salendo su un elicottero dal lato brasiliano è possibile vedere l’intero spettacolo delle cascate nel suo insieme, e rendersi conto ancora una volta di quanto minuscolo sia l’essere umano di fronte alla sconfinata bellezza e all’indescrivibile potenza delle forze della natura.

Chi è

Stefano Tiozzo, nato a Torino nel 1985, fotografo paesaggista, documentarista, storyteller e scrittore. Laureato in Odontoiatria e protesi dentaria, dopo nove anni di professione abbandona la medicina per dedicarsi a tempo pieno alla sua vocazione che diventa la sua specializzazione: viaggi e natura. Il suo canale YouTube è uno dei principali canali di viaggio in Italia, conduce workshop fotografici in tutto il mondo, con un focus particolare sui viaggi nell'Artico, dedicati principalmente alla caccia all'aurora boreale. Tiene regolarmente corsi di fotografia e negli anni ha collaborato con diversi brand, numerosi enti locali del turismo italiani e per la Commissione Europea. Ha pubblicato tre libri per Ts Edizioni, il best seller “L’anima viaggia un passo alla volta” (2020), “Una scelta d’amore” (2021) e “L’altra faccia della Russia” (2022). Nel 2019 ha fondato “Seva project”, un progetto di documentario ambientale volto a finanziare progetti di riforestazione nel Sud del mondo, giungendo a piantare oltre 8000 alberi.

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