lunedì 10 ottobre 2011
L'intesa tra Sarkozy e Merkel sul sostegno alle banche rassicura gli investitori, anche se una vera soluzione della crisi resta lontana. I malumori del Governo italiano e la risposta di Berlino.
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L'asse franco-tedesco puntella la fiducia sui mercati finanziari. L'intesa tra il presidente Nicolas Sarkozy e il cancelliere Angela Merkel sul sostegno alle banche europee rassicura gli investitori anche se la soluzione alla crisi del debito nell'area euro non è dietro l'angolo. Il vertice tra Sarkozy e la Merkel si è limitato ad un annuncio generico sulla volontà a garantire la ricapitalizzazione delle banche in difficoltà ma senza spingersi oltre. Parigi e Berlino fanno fronte comune ma sulla soluzione per tirar fuori l'area euro dalla crisi non mancano le differenze tra Sarkozy e Merkel. La conferma arriva dall'annuncio del presidente del consiglio europeo, Herman Van Rompuy, sul rinvio del vertice dei capi di Stato e di governo dei paesi euro, inizialmente previsto per lunedì 17 ma che slitterà di una settimana. Vertice che sarà anticipato da un incontro tra i ministri delle finanze dell'area euro per sciogliere gli ultimi nodi. Sul tavolo non c'è solo il dossier Grecia con l'atteso via libera alla nuova tranche di aiuti, ma anche il piano per la ricapitalizzazione delle banche annunciato la settimana scorsa dal presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso. "Lo slittamento di una settimana consente di definire una strategia comune europea per risolvere la crisi del debito e una serie di elementi correlati" ha commentato Van Rompuy.Nonostante l'intonazione positiva sui mercati finanziari con indici in buon rialzo e spread che tornano a restringersi, "la situazione nell'area euro resta molto fragile" affermano alla Nomura, "il vertice tra Sarkozy e la Merkel ha dimostrato che esistono molti lementi di divergenza tra i due paesi su come definire una risposta ai problemi".La crisi del debito inizia a manifestarsi in modo evidente sul sistema bancario. Sembra tornare a tre anni fa, al dopo Lehman Brothers quando molti governi del vecchio continente dovettero ricorrere al contribuente per salvare il sistema bancario nazionale. La crisi inizia così a fare le prime vittime. Il gruppo franco-belga Dexia è il primo per il quale si è reso necessario l'intervento pubblico, ma la reazione del mercato è stata comunque negativa facendo affossare il titolo con un crollo di oltre il 20% dopo tre sedute di sospensione. Il Belgio rileverà le attività nazionali di Dexia sborsando 4 miliardi di dollari, mentre il resto del gruppo, che tre anni fa aveva beneficiato di un intervento del governo francese per oltre un miliardo di euro, verrà ceduto. La crisi tocca pesantemente anche la Erste Group, principale banca austriaca che ha annunciato che rinvierà il rimborso degli aiuti di Stato e sospendere la distribuzione di dividendi a causa degli oneri per l'esposizione su asset dei paesi dell'est Europa.Il clima di sfiducia e insicurezza nel mondo del credito si rafforza. La liquidità depositata dalle banche presso la Bce raggiunge il nuovo record superando i 200 miliardi di euro. Il segnale che le banche non si fidano delle controparti. Per questo la Bce la settimana scorsa ha varato nuove misure straordinarie garantendo prestiti illimitati al sistema bancario dell'area euro.FRATTINI: CONTRARI A UN ASSE FRANCO-TEDESCO, TORNIAMO A METODO COMUNITARIO"Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha criticato il summit sulla crisi del debito in Europa tenutosi ieri fra il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel. "Francamente, non si è compresa la sostanza dell'incontro di ieri", ha detto Frattini a margine di una riunione con gli altri ministri degli Esteri europei a Lussemburgo. Frattini ha chiesto di ritornare "al metodo comunitario", che "implica che tutti gli Stati membri" della Ue partecipino alla discussione, giudicando "una perdita di tempo" il vertice franco-tedesco. "Noi pensiamo che una situazione globale non possa essere risolta da assi bilaterali", ha aggiunto il ministro.DA BERLINO LA REPLICA: CON FRANCIA UNA RESPONSABILITA' SPECIALEGermania e Francia sono le economie nazionali più grandi dell'Eurozona. E hanno una responsabilità particolare per il futuro dell'Europa e della moneta unica". Lo ha detto una fonte del ministero degli Esteri tedesco, rispondendo alle osservazioni del ministro italiano Franco Frattini all'asse franco-tedesco sulla crisi.
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