mercoledì 24 febbraio 2021
Ancora un episodio di violenza. La vittima, Angelo Quinto, non era afroamericana ma ha riacceso le polemiche sugli abusi delle forze dell'ordine sollevata dal movimento Black Lives Matter
Proteste a New York di fronte al commissariato per denunciare le violenze dopo la morte di George Floyd

Proteste a New York di fronte al commissariato per denunciare le violenze dopo la morte di George Floyd - Reuters

COMMENTA E CONDIVIDI

Un nuovo episodio di violenza da parte della polizia americana sta scandalizzando il Paese. È emerso che lo scorso dicembre, in California, il trentenne Angelo Quinto è morto tre giorni dopo dopo che gli agenti lo avevano immobilizzato tenendogli un ginocchio sul collo per quasi cinque minuti, facendogli perdere conoscenza. La famiglia di Quinto, veterano della marina militare, aveva chiesto l’intervento delle autorità durante una crisi dovuta ai suoi problemi mentali, ma all’arrivo degli agenti si era già calmato. Ciononostante, i poliziotti hanno utilizzato le maniere forti che sono poi risultate letali. La vittima non era afroamericana, ma le azioni degli agenti hanno riportato alla ribalta la serie di casi in cui la brutalità delle forze dell’ordine ha causato la morte di neri innocenti. La protesta contro il razzismo “istituzionale” iniziata online con l’ashtag «Black lives matter» dopo l’uccisione del giovane Trayvon Martin in Florida, nel 2012, e che si è trasformata in un movimento a livello nazionale con la morte per soffocamento di George Floyd in Minnesota nel maggio 2020, è ora riconosciuta globalmente, tanto che Black lives matter è stato nominato per il Premio Nobel per la Pace per il 2021. Il focus sul problema razziale in America sta mettendo sotto la lente la mancanza di responsabilità individuale nell’ambito degli interventi di polizia.
Il Colorado, ad esempio, ha appena annunciato la nomina di un monitor indipendente per esaminare il sistema di polizia dopo che nessun agente è stato trovato colpevole della morte per asfissia, nel 2019, di un afroamericano fermato solo perché indossava un passamontagna. Allo stesso modo, dopo che un gran giurì di New York ha deciso, martedì, di non incriminare i poliziotti che un anno fa avevano esercitato pressione sul collo del 41enne nero Daniel Prude, soffocandolo, il dipartimento alla Giustizia Usa ha deciso di prendere in esame il caso. E, secondo indiscrezioni del New York Times, persino il caso Floyd potrebbe essere ripreso a livello federale.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: