mercoledì 28 settembre 2011
​«Ogni anno circa 7,6 milioni di bambini sotto i 5 anni​ muoiono per cause evitabili. Ogni giorno muoiono quasi 21 mila bambini. Nel 1980 erano 36 mila. Nel 1990 erano 33 mila. Nel 2000 erano 26 mila»; sono i dati Unicef, che a Roma ha lanciato la sua campagna contro la mortalità infantile "Vogliamo Zero".
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"I nostri dati più recenti indicano che ogni anno circa 7,6 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono per cause evitabili, più del doppio della popolazione di Roma. Ciò significa che ogni giorno muoiono quasi 21 mila bambini. Nel 1980 erano 36 mila. Nel 1990 erano 33 mila. Nel 2000 erano 26 mila. Ci stiamo muovendo sempre più per arrivare a zero. Ma per arrivarci, dobbiamo concentrare l'attenzione e gli investimenti per raggiungere i bambini più a rischio, quelli che crescono nelle famiglie, nelle comunità e nei Paesi più poveri. Possiamo farlo. E siccome possiamo farlo, dobbiamo farlo". Con queste parole il direttore generale dell'Unicef Anthony Lake lancia oggi a Roma, sotto l'Alto Patronato della Presidenza dellaRepubblica, la campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi contro la mortalità infantile "Vogliamo Zero".Stamattina, una delegazione dell'Unicef guidata dal Direttore Lake, è stata ufficialmente ricevuta al Palazzo del Quirinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: è la prima volta nella storia che la massima autorità dell'Unicef internazionale viene ricevuta dal Capo dello Stato Italiano."Abbiamo dati recentissimi sulla mortalità infantile che ci danno speranza: il numero di bambini sotto i cinque anni che muoiono ogni anno è infatti sceso da oltre 12 milioni nel 1990 a 7,6 milioni nel 2010. Rispetto al 1990, sopravvivono circa 12 mila bambini in più ogni giorno. L'Unicef lavora per porre fine a queste morti inaccettabili, perché nessun numero è tollerabile in termini di mortalitàdei bambini. Per questo noi vogliamo arrivare a zero - ha detto il Presidente dell'Unicef Italia Vincenzo Spadafora - Proprio perché si tratta di un obiettivo ambizioso, per poterlo raggiungere è necessario il coinvolgimento di tutti".

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