venerdì 13 maggio 2016
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Fino a quando non è finito immortalato accanto all’avvenente moglie Marcela, di 43 anni più giovane, passato da ex modella, guarda caso proprio nella fotografia ufficiale del secondo insediamento della presidente Dilma Rousseff, di Michel Temer si sapeva poco. E questo a dispetto dei molti anni di militanza politica nel Partido do movimento democratico brasileiro (Pmdb), il più grande partito del Paese sudamericano, di cui è stato presidente, e dei tre mandati come presidente della Camera dei deputati. Nemmeno ha fatto impennare la sua popo-larità «Anonima intimità», il libro di poesie che ha scritto «volando ripetutamente da Brasilia a San Paolo». Temer offre di sé l’immagine di un uomo austero e abbastanza schivo, che però è finito nell’imbuto del gossip per il matrimonio con Marcela, bellissima e già votata a calarsi il più in fretta possibile nel personaggio di “primera dama”. L’impeachment votato dal Senato consegna il Brasile proprio a Temer, lui che fino a ieri era il vicepresidente e che, all’improvviso, si è trovato al centro della scena politica. Nato nel 1940 nell’entroterra di San Paolo da genitori di origini libanesi immigrati in Brasile nel 1920, Temer è avvocato e docente universitario di Diritto pubblico. Ha pubblicato molte opere giuridiche ed è passato illeso attraverso due inchieste sulla corruzione. Accusato da Roussef di essere «traditore» e «golpista», Temer ha deciso di tirare dritto e di non prestare il fianco alle accuse: sarà presidente ad interim fino a quando non si concluderà il processo nei confronti di Rousseff e ha già annunciato una serie di misure votate all’austerity, oltre alla nomina del nuovo ministro della Giustizia, il paulista Alexandre de Moraes, considerato un duro. Temer viene considerato un abile mediatore, artefice di molte coalizioni che hanno reso possibile il primo mandato di Rousseff, con la quale ha cominciato a rompere poco più di un anno fa. Chi non lo ama ha sostenuto in passato che appartenesse addirittura a una setta satanica. Illazione smentita dalle stesso Temer in un’intervista: «Può un poeta che vive tra le nuvole abbracciare il diavolo? ». Cattolico durante l’infanzia, ha in seguito aderito alla massoneria e si è sposato due volte. Sempre elegante nei suoi impeccabili completi gessati, Temer si distingue per la pacatezza e la discrezione estreme. Anche i suoi amici di infanzia sostengono che sia quasi impossibile vederlo perdere le staffe. Al calcio preferisce libri e film classici, tanto da non tifare per nessuna squadra, quasi un’onta in Brasile. Ha cinque figli, uno dei quali dall’attuale moglie Marcela. Definito dagli avversari un «maggiordomo da film del terrore », per il suo aspetto austero e i modi cerimoniosi, Temer è in realtà un abile conciliatore di interessi all’interno del sistema politico brasiliano. Ne è una conferma la disinvoltura con cui ha preso le distanze da Rousseff per comporre il mosaico del suo governo. A 75 anni, e dopo 35 anni di vita pubblica, è giunto il suo momento: un’occasione che Temer sembra non voler perdere a nessun costo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Michel Temer e, sopra, Dilma Rousseff (Epa)
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