lunedì 28 maggio 2018
Una delegazione Usa è a colloquio con emissari nordcoreani a Panmunjom. Secondo fonti di Seul anche il presidente sudcoreano potrebbe partecipare al vertice
Il faccia a faccia tra il presidente sudcoreano Moon Jae-In e il leader di Pyongyang Kim Jong-un (Ansa)

Il faccia a faccia tra il presidente sudcoreano Moon Jae-In e il leader di Pyongyang Kim Jong-un (Ansa)

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Il summit tra il presidente Usa, Donald Trump, e il dittatore nordcoreano, Kim Jong-un, riprende quota: una delegazione americana è a colloquio con emissari nordcoreani nella zona demilitarizzata che divide le due Coree per preparare lo storico incontro. Lo stesso presidente americano ha voluto confermarlo su Twitter e si è mostrato ottimista. I colloqui avvengono - ha spiegato la portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert - a Panmunjom, il villaggio di confine tra le due Coree; e potrebbero andare avanti fino a domani. Peraltro l’incontro potrebbe trasformarsi in un vertice a tre, con la partecipazione del presidente sudcoreano Moon Jae-in. Almeno è questo quanto riferito da una fonte del governo sudcoreano all'agenzia stampa di Seul, Yonhap.

Dunque il summit tra Trump e Kim torna probabile: previsto per il 12 giugno a Singapore, era stato cancellato all'improvviso la scorsa settimana da Trump che, in una lettera a Kim, aveva denunciato gli atteggiamenti "ostili" della leadership nordcoreana. Ma tra alti e bassi, nelle ultime ore si erano visti anche altri segnali positivi: sabato il faccia-a-faccia a sorpresa tra Kim e Moon Jaen-in, poi la partenza di un team diplomatico americano alla volta di Singapore per i dettagli logistici. La delegazione entrata domenica in Corea del Nord è invece più concentrata sulla sostanza dei temi che saranno sul tavolo dei due leader.

Del resto la rottura tra Pyongyang e Washington è avvenuta proprio sui temi in agenda: Trump vorrebbe una denuclearizzazione immediata, o in fasi ravvicinate, concedendo aiuti economici e garanzie per la sopravvivenza del regime nord-coreano; mentre Pyongyang non ha nessuna intenzione di rinunciare allo status di potenza nucleare, punta a un processo ridotto e scaglionato nel tempo e chiede il disimpegno militare degli Stati Uniti nella penisola coreana. Ecco dunque quali sono i temi su cui lavorano le due delegazioni: dopo il passo indietro, che ha fatto temere l'allontanamento definitivo, si ricomincia a lavorare dalle fondamenta. Quanto alla data e alla location del summit, come ha detto lo stesso Trump sabato sera nello Studio Ovale, non sono cambiati.“Credo sinceramente che la Corea del Nord abbia un eccellente potenziale e un giorno sarà una grande nazione sul piano economico e finanziario. Kim Jong-un concorda con me su questo. Succederà!", è stato l’ultimo messaggio di Trump sul dossier nordcoreano.

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