martedì 19 aprile 2016
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Ieri una maschera di gomma sulla bocca, oggi un arco di trionfo costruito proprio davanti agli occhi. L'ammiragio Nelson, inquilino di Trafalgar Square a Londra, in queste ore ne sta vedendo delle belle.

Ieri, appunto, un militante di Greenpeace è riuscito a scalare la colonna sulla cui sommità svetta Horacio Nelson. Al povero lord è stata infilata una maschera antigas, estremo rimedio contro l'inquinamento dell'aria. Altri attivisti, nello stesso momento, hanno preso di mira i monumenti a Winston Churchill e alla regina Vittoria di fronte a Buckingham Palace, l'Eros di Piccadilly Circus o ancora la statua di Oliver Cromwell dinanzi alla sede del Parlamento di Westminster, quella di Sherlock Holmes a Baker street... Quattro miltanti sono stati arrestati. Oggi l'ammiraglio sperava in una giornata più tranquilla, ma niente da fare: di mattina presto sono arrivati operai, tecnici e una marea di fotografi per immortalare la ricostruzione fedele dell'arco monumentale del tempio di Bel a Palmira, distrutto dal Daesh. L'arco rimarrà esposto per tre giorni nella più famosa piazza londinese, di fronte alla National Gallery, poi sarà esposto a New York, Dubai e in varie città europee.

Ricostruito in marmo egiziano su un progetto dell'Institute of Digital Archaeology di Oxford, l'arco, che è due terzi in grandezza di quello originale distrutto nel 2015 dalla furia degli estremisti. Obiettivo degli archeologi è di portarlo a Palmira, in Siria, non appena la situazione sarà tornata alla normalità, in modo da poterlo piazzare vicino ai restidell'originale.Una curiosità. Nell'arco di Palmira c'è una mano italiana: è stata infatti l'azienda toscana Tor Art con l'ausilio della stampante 3-D italiana D-Shape, specializzata in stampe 3D con sabbia dolomitica, a riprodurre l'opera. Parlando con la Bbc, il responsabile dei beni archeologiciin Siria, Maamoun Abdulkarim, ha detto: "Questo è un messaggioche vuole creare consapevolezza nel mondo. Noi tutti abbiamoun'eredità comune. La nostra eredità è universale, non si tratta solo delle gente siriana". L'arco di Bel è inserito in una speciale iniziativa delprogramma The Million Image Database. Si tratta di un progetto di documentazione fotografica intrapreso dall'Institute for Digital Archaeology (IDA), con il patrocinio Unesco, finalizzato a produrre milioni di immagini di siti a rischio in tutto il Medio Oriente e il Nord Africa.

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