martedì 15 ottobre 2013
​Cresce il numero delle persone rimaste uccise nelle aree centrali dell'arcipelago. Danneggiate tre chiese del 16° e 17° secolo. FOTOGALLERY
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È salito ad almeno 151 morti e oltre 300 feriti il bilancio del violento terremoto che ha colpito stamani le Filippine. Lo annunciano le autorità. Le zone più colpite sono l'isola di di Bohol, la più vicina all'epicentro del sisma di magnitudo 7.2, Cebu e Siquijor. Il terremoto di magnitudo 7.2 ha colpito le province centrali delle Filippine, con il l'epicentro localizzato a due chilometri a sud est da Carmen, nella provincia di Bohol, dove sono crollati numerosi edifici e diverse strade sono franate. La scossa è stata avvertita anche nelle province di Cebu, Negros, Masbate, Leyte e Iloilo fino a quella meridionale di Mindanao.La scossa ha anche gravemente danneggiato tre delle più antiche chiese cattoliche delle Filippine, due nella provincia di Bohol. La facciata della chiesa di San Pedro, del 17esimo secolo, nella città di Loboc, è crollata. Mentre a Baclayon è crollata la torre campanaria della chiesa della Nostra Signora dell'Immacolata, che data 1595. Anche a Cebu City è crollato il campanile della Basilica del Santo Nino, costruita 385 anni fa.Nelle ore successive al sisma si sono registrate almeno 110 scosse di assestamento, tutte intorno ai 2 gradi di intensità, tranne una di 5,4. Le autorità hanno comunque escluso il rischio di uno tsunami.​
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