venerdì 30 marzo 2018
L'ipotesi di un bis di Carcassonne, giovedì in Val d'Isère, è stata smentita: non era un tentativo di omicidio, esclusa la pista jihadista
(Ansa)

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Fra attentati terroristici avverati e falsi allarmi, un’aria pesante soffia nuovamente in Francia, dove ieri si è registrato in mattinata un nuovo picco di tensione. Poco dopo le 8, un uomo a bordo di una Peugeot ha insultato, minacciato e poi tentato apparentemente d’investire due gruppi di militari di un reggimento d’artiglieria durante un allenamento podistico attorno alla loro caserma di Varces-Allières-et-Risset, nell’Isère, alle porte dell’Italia. Nessuno è rimasto ferito.

Al volante, c’era un 23enne con alle spalle un passato già pesante di condanne per furti, violenze e ribellione. Ritrovato accasciato nella stessa auto, sotto l’effetto dell’alcol, non ha opposto resistenza all’arresto. Il procuratore della Repubblica di Grenoble, Jean-Yves Coquillat, ha poi escluso la pista jihadista, anche se non era stata ancora identificata in serata la donna intravista al fianco del 23enne.

Fin dall’inizio, le scene di ieri hanno ricordato il secondo assalto della tragica sequenza jihadista di venerdì scorso fra Carcassonne e dintorni, costata 4 morti. Ma nonostante gli insulti e le minacce del 23enne verso i militari, tutti gli indizi sembrano avvalorare un’altra pista, secondo Coquillat: «Non siamo in un caso di terrorismo. Non ci sono mai stati gridi del tipo Allah Akbar. Non è un tentativo di omicidio». Si tratterebbe invece di «un triste e banale caso di violenza», ha sottolineato il procuratore. Nel pomeriggio, è stata arrestata anche la donna proprietaria del veicolo. In ogni caso, la Pasqua si annuncia in Francia sotto massima sorveglianza, dopo le pattuglie di militari viste già domenica scorsa a presidio delle chiese.

In giornata, presso Carcassonne, si è svolta l’ultima toccante cerimonia di commemorazione delle vittime degli attentati, dopo l’omaggio nazionale reso mercoledì al gendarme eroe Arnaud Beltrame, che si era consegnato come ostaggio al terrorista sequestratore, prima di cercare di disarmarlo. Nella piccola cittadina del sud della Francia, appena a 8 km da Carcassonne, il premier Edouard Philippe, il ministro dell’Interno Gérard Collomb, la ministra della Giustizia Niicole Belloubet, insieme al sindaco, le autorità locali e i familiari hanno reso un ultimo omaggio ai civili caduti durante il duplice attacco: Jean Mazières, Christian Medvès e Hervé Sosna, prima dei rispettivi funerali in forma privata. Sempre ieri, si è pure appreso che è stata denunciata per «apologia del terrorismo» una donna vegana che aveva esultato alla notizia della morte del macellaio del supermercato di Trèbes. Sui social, aveva parlato di un attentato venato da «un po’ di giustizia». Adesso, rischia 7 anni di prigione. A livello politico, invece, il centrodestra neogollista critica l’esecutivo del presidente Emmanuel Macron, invitato a un nuovo giro di vite repressivo contro gli individui sospetti già schedati per radicalizzazione.

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