venerdì 7 gennaio 2022
In mezzo secolo di attività, la struttura di Kanpur ha accolto e dato in adozione 1.500 bimbi. Nel mirino anche l'istituto St.Francis: la polizia ha fatto irruzione e evacuato i 44 piccoli
Le Missionarie della Carità gestiscono 240 case e istituzioni in India

Le Missionarie della Carità gestiscono 240 case e istituzioni in India - Ansa

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Due eventi, che riguardano entrambi istituzioni cattoliche destinate agli orfani, hanno inaugurato in India un anno che si profila difficile per la comunità cattolica, ancor più in vista di importanti scadenze elettorali in cui i partiti che rappresentano l'induismo militante cercheranno la conferma della loro presa sull'India.
Il primo riguarda ancora una volta le Missionarie della Carità, la congregazione fondata da Santa Madre Teresa di Calcutta che nel Paese d'origine ha 240 case e enti caritativi a cui le autorità non hanno rinnovato il permesso di ricevere denaro dall'estero. Il 3 gennaio, a Kanpur, nello Stato settentrionale di Uttar Pradesh, un orfanotrofio gestito dalle Missionarie è stato chiuso dopo oltre mezzo secolo di attività in cui ha ospitato oltre 1.500 bambini dati in adozione. La struttura si trova su un terreno demaniale dato in concessione per 90 anni a un privato che, a sua volta, l'aveva ceduto alle suore di Madre Teresa nel 1968. Scaduta la concessione nel 2019, il ministero della Difesa ha deciso di non rinnovarla, chiedendo, inoltre, alla congregazione l'equivalente di 240mila euro per l'utilizzo negli ultimi due anni. Le difficoltà finanziarie hanno spinto le religiose a non ricorrere contro la richiesta e ad abbandonare la struttura che ospitava ancora 11 bambini ora distribuiti in altre case della congregazione.
In modo simile, ma questa volta per una campagna denigratoria degli estremisti indù che affermavano vi venisse servita carne bovina e si praticassero conversioni forzate - accuse di cui era già stata provata l'inconsistenza - nel primo pomeriggio di ieri decine di poliziotti hanno "invaso" un orfanotrofio cattolico, il St. Francis Sevadham Orphanage di Shyampu, nello stato centrale del Madhya Pradesh per evacuare i 44 bambini che vi erano ospitati, impedendo loro addirittura di consumare il pasto. Il provvedimento è stato bloccato da un'azione urgente dell'Alta Corte del Madhya Pradesh e si attendono sviluppi sulle ragioni per cui i bambini rischiano di essere, come indicato dal tribunale in una richiesta di indagini al Comitato per il benessere dei bambini dell'area, "costretti a spostarsi in diversi luoghi per un'ospitalità di emergenza, nel freddo dell'inverno e con sotto la minaccia del Covid-19".
Per il legale del governo locale la licenza di gestire un orfanotrofio sarebbe scaduta nel 2020, ma per quello dell'istituzione la richiesta di rinnovo della giace da tempo negli uffici competenti senza risposta. Il sacerdote responsabile della struttura, padre SintoVarghese, parla di "cospirazione pianificata" motivata probabilmente dal valore del terreno su cui sorge l'orfanotrofio, donato dagli inglesi alla Chiesa cattolica durante l'epoca coloniale e che oggi sarebbe finito nel mirino degli estremisti indù e di interessi speculativi.

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