lunedì 6 agosto 2012
​L'uomo che ieri ha ucciso sei personead Oak Creek, nel Wisconsin, è stato identificato come Wade Michael Page, 40 anni, un ex soldato dell'esercito Usa. Deteneva legalmente le armi che ha usato nella strage. Il Pentagono ha precisato che l'uomo era «uno specialista in operazioni di guerra psicologica».
COMMENTA E CONDIVIDI

​L'uomo che ieri ha ucciso sei persone in un tempio sikh in Wisconsin prima di essere a sua volta ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia è stato identificato come Wade Michael Page, 40 anni, ed è stato rivelato che si tratta di un ex soldato dell'esercito Usa. In passato è stato di stanza nella base Fort Bragg, in North Carolina, e deteneva legalmente le armi che usato per la sparatoria, hanno reso noto diverse fonti, affermando allo stesso tempo che sui motivi che lo hanno spinto a compiere una strage non c'è ancora alcuna indicazione.    Alcune fonti hanno riferito che l'uomo aveva numerosi tatuaggi, tra cui su un braccio uno di commemorazione dell'attacco agli Stati Uniti dell'11 settembre 2001. Circostanza che, secondo uno dei membri del tempo, indica che che in qualche modo si tratta di un crimine d'odio. Alcune fonti di stampa affermano inoltre che Page sarebbe un adepto dei gruppi che sostengono la supremazia della razza bianca, ma la cosa non è stata confermata dalle autorità di polizia; che hanno peraltro annunciato una conferenza stampa per la tarda mattinata ad Oak Creek, la cittadina dove è avvenuta la strage.Il Pentagono ha in seguito precisato che Wade Michale Page era uno "specialista in operazioni di guerra psicologica", pluridecorato, oltre che provetto paracadutista. L'uomo ha servito l'esercito Usa dall'aprile 1992 e l'ottobre 1998, finendo la sua carriera militare a Fort Bragg.

La strage. Sette morti e tre feriti gravi. Questo il bilancio di una strage compiuta in un tempio sikh a Oak Creek, nei pressi di Milwaukee. Tutto è cominciato domenica a metà mattinata, quando l'aggressore, armato di almeno due pistole, ha fatto irruzione nell'edificio. A vederlo per primo, nelle cucine, è stato pareun bimbo, di dieci anni.Subito si è diffuso il panico. Rapidamente al servizio di emergenza della polizia sono arrivate numerose richieste di aiuto, e anche testimonianze che riferivano di più aggressori: due, tre o anche quattro uomini armati. Molti dei fedeli che si trovavano nel tempio, tra cui numerosi bambini, sono corsi a mettersi al riparo, a nascondersi, persino negli armadi del complesso, che è molto vasto.  Poco dopo arrivava sul posto un primo agente, un veterano con 20 anni di esperienza, che ingaggiava un conflitto a fuoco con l'aggressore, riuscendo ad "abbatterlo", ma subendo a sua volta "ferite multiple". Uno dei frequentatori abituali del tempio, Sukhwindar Nagr, ha raccontato ai giornalisti di aver tentato di mettersi in contatto con suo genero, che era andato lì di buona mattina. A rispondere al suo telefono cellulare è stato però uno dei sacerdoti del luogo di culto, che ha detto che il suo parente era stato colpito, assieme ad altri tre religiosi.Tra le persone colpite nel corso dell'assalto, secondo fonti locali, c'é anche il presidente del tempio, Satwant Kaleka, ora ricoverato in ospedale, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Sin dalle prime fasi dell'emergenza, il presidente Barack Obama è stato tenuto aggiornato sulla situazione e dopo alcune ore ha diffuso un comunicato in cui si dice "profondamente rattristato dall'apprendere della sparatoria che è tragicamente costata la vita a così tante persone". Allo stesso tempo, Obama ha reso omaggio ai sikh, ricordando "quanto il nostro Paese è stato arricchito" da loro, "che fanno parte della nostra grande nostra famiglia americana".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: