mercoledì 8 aprile 2015
​L'appello alla misericordia del cardinale John Njue, arcivescovo di Nairobi, accolto da alcuni familiari dei 147 studenti morti nel campus.
#147notjustanumber: campagna web per non dimenticare le vittime 
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​Alcuni parenti degli studenti kenyani massacrati al campus di Garissa giovedì scorso dai fondamentalisti islamici al Shabaab hanno detto che pregheranno perché gli estremisti assassini possano essere perdonati, accogliendo l'appello lanciato dal cardinale John Njue.L'arcivescovo di Nairobi, dopo essersi recato all'obitorio dove sono raccolte le salme di molti degli studenti uccisi, ha pregato con alcuni familiari delle vittime: "Abbiate coraggio - ha detto Njue -. queste sono le sfide che affrontiamo nelle nostre vite, alcune sono molto pesanti, ma proviamo insieme a sopportarle". Il cardinale ha poi chiesto "misericordia" per i terroristi. "Preghiamo per tutti quelli che sono rimasti coinvolti" a Garissa - ha detto -. Noi non stiamo parlando di animali, ma di esseri umani".  Un messaggio colto da Evelyn Wakholi, la cui figlia di 18 anni è morta nell'assalto. "La Bibbia dice 'Non giudicare' - ha affermato Wakholi - È doloroso, ma che possiamo fare?".
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