giovedì 11 agosto 2016
Padre Alsabagh, parroco della chiesa di San Francesco ad Aleppo racconta che sia nella parte orientale di Aleppo, in mano agli insorti, sia in quella occidentale controllata dai governativi, ci sono «innocenti che soffrono». L'ANNUNCIO Mosca: «3 ore di tregua al giorno per aiuti ad Aleppo» I L'INTERVISTA Il nunzio in Siria: diventata guerra per procura
Siria, smentito il bombardamento alla clinica delle suore
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AGGIORNAMENTO: È stato il 12 agosto, invece, smentito il bombardamento della clinica delle suore di San Giuseppe dell'Apparizione, nel quartiere occidentale di Jamileh.Sia nella parte orientale di Aleppo, in mano agli insorti, sia in quella occidentale controllata dai governativi, ci sono «innocenti che soffrono», con «la gente che non ce la fa più, che ha perso ormai la speranza». Lo ha raccontato il parroco della chiesa di San Francesco, nella parte occidentale di Aleppo, che si trova sotto il controllo governativo, padre Ibrahim Alsabagh, invitando i media italiani a non parlare solo dei bombardamenti compiuti dai governativi sulla parte della città in mano ai ribelli. «È un errore - sottolinea il religioso - schierarsi con una parte o con l'altra, come mi pare faccia in questi giorni buona parte della stampa presentando solo il dramma di Aleppo orientale e parlando solo delle vittime provocate dai bombardamenti governativi. Per esempio, ci sono le denunce di Medici senza Frontiere sugli ospedali distrutti dai raid governativi, ma nessuno ha detto che tre giorni fa anche una delle migliori cliniche private di Aleppo occidentale, quella delle suore di San Giuseppe dell'Apparizione, nel quartiere di Jamileh, è stata bombardata dall'altra parte, e uno o due membri dello staff sono rimasti feriti». Padre Ibrahim ha accusato i ribelli, che ha chiamato "terroristi", di farsi scudo di "innocenti civili" nella parte orientale della città, facendo loro pagare le conseguenze dei bombardamenti lealisti.

Appello dei medici di Aleppo per la No-fly zone Un appello al presidente americano Barack Obama affinché intervenga per imporre una no-fly zone su Aleppo per salvare i civili intrappolati nella città è stato lanciato dagli ultimi medici rimasti nei quartieri orientali sotto il controllo dei ribelli. A firmare l'appello sono stati 29 medici, preoccupati per l'intensità degli attacchi dell'ultimo periodo Save the Children: scuole chiuse e sotto attaccoTutte le scuole all’interno della città di Aleppo sono state chiuse a fine luglio, mentre a Idlib molte strutture sono state costrette a sospendere le lezioni per giorni o intere settimane. Nell'ultimo mese, nelle 60 scuole supportate da Save the Children in Siria nordoccidentale –frequentate da quasi 18.000 bambini - si sono persi mesi di lezione a causa del conflitto, e almeno 16 scuole sono state colpite direttamente dai bombardamenti, oppure si trovavano in aree bersaglio degli attacchi e sono state costrette alla sospensione delle lezioni. Gli attacchi riportati nell’ultimo mese alle scuole gestite dalle organizzazioni partner di Save the Children rappresentano solo una parte delle conseguenze delle violenze in corso in Siria e molti altri episodi di edifici colpiti dai bombardamenti potrebbero non essere stati denunciati. 

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