venerdì 6 luglio 2012
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Sono gli schiavi del terzo millennio. Ma nessuno sa effettivamente quanti siano: esistono solo delle stime. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro dell’Onu, in tutto il mondo sono 12,3 milioni; il doppio secondo un recente rapporto del Dipartimento di Stato americano. E tra loro quasi tre milioni sono vittime dirette della tratta: ostaggi di trafficanti che, in cambio del passaggio verso l’“Eldorado” dell’Occidente, di fatto li tengono in ostaggio per anni incassando interessi altissimi sulle rate per pagare il viaggio. Sono vittime della povertà, delle discriminazioni anche per fede, colpevoli spesso solo di essere “minoranza”. In tutto il Pianeta le legislazioni (almeno di principio ) combattono la schiavitù, ma di fatto il numero di questi “invisibili” è in crescita, soprattutto in questi tempi di crisi economica globale. Metà del totale degli schiavi è concentrato in Asia, una buona parte in Africa e America Latina; ma anche nel Medio Oriente e persino nella ricca Europa e negli Stati Uniti. Al loro fianco ci sono da tempo Organizzazioni non governative, enti religiosi, e agenzie delle Nazioni Unite. Si calcola però che l’assistenza e il successivo “riscatto” possano coprire non oltre un decimo dell’intero fenomeno.Come contribuire

ASIAPer finanziare progetti anti-schiavitù in Asia: asiaoceania@caritasitaliana.it Per l'India: donations@caritas.vaSINAIHabeshia: c/c 1000205037 - Iban IT55P0760103200001000205037 Gandhi: Iban IT71U0306909512088631670193AMERICA LATINAAvsi: http://www.avsi.org/Terre des hommes: http://www.terredeshommes.it/Unicef: http://www.unicef.it/
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