mercoledì 25 settembre 2013
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La Francia si orienta sempre più verso una politica a geometria variabile sull’accoglienza dei nomadi dell’Unione Europea. Da una parte, cresceranno le garanzie per chi detiene la cittadinanza francese, ovvero il vastissimo “popolo delle roulotte” che da sempre denuncia la scarsa applicazione delle leggi sulle aree obbligatorie di sosta. Ma al contempo, il governo socialista ha appena confermato la linea della fermezza inaugurata dallo scorso esecutivo neogollista verso i Rom provenienti in particolare da Romania e Bulgaria. Benché questi ultimi siano estremamente minoritari rispetto agli altri, la cosiddetta “emergenza Rom” si sta imponendo come un tema caldo in vista delle prossime elezioni comunali di primavera, soprattutto a Parigi, Marsiglia e Nizza. Intervenendo ieri sulla principale radio pubblica, France Inter, l’ambizioso ministro socialista dell’Interno, Manuel Valls, ha sostenuto che «la vocazione naturale dei Rom è di tornare in Romania e Bulgaria», e che «non c’è altra soluzione se non quella di smantellare progressivamente i campi e di accompagnare i Rom alla frontiera». Ribaltando le posizioni tradizionali della sinistra, Valls ritiene che «è illusorio pensare che si risolverà il problema delle popolazioni Rom solo attraverso l’inserimento sociale». E riprendendo analisi difese spesso dai conservatori, Valls pensa che «queste popolazioni hanno stili di vita estremamente diversi dai nostri e che sono evidentemente in contrasto» con quelli dei francesi. Talora bollato sprezzantemente nel suo stesso campo come «lo sceriffo della sinistra», Valls non nasconde più l’ambizione di prendere presto il timone del governo attualmente nelle mani del premier Jean-Marc Ayrault. Ma al di là delle ambizioni personali del giovane ministro e dei paragoni frequenti con l’ascesa dell’ex presidente neogollista Nicolas Sarkozy, il tono aspro delle ultime dichiarazioni di Valls sembra soprattutto una spia della rinnovata tensione in Francia attorno al nodo della sicurezza, con i Rom sempre più nel mirino. Nelle scorse settimane, il sindaco neogollista di Nizza, Christian Estrosi, si era detto pronto a «dare consigli» ai colleghi in difficoltà di fronte ai campi nomadi. E adesso, su questo tema, volano scintille pure nel duello al femminile per la poltrona di sindaco di Parigi, fra la neogollista Nathalie Kosciusko-Morizet e la socialista Anne Hidalgo.
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