martedì 20 novembre 2012
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​Continua a crescere la produzione di oppio in Afghanistan, dove la superficie destinata a questo tipo di voltivazione è aumentata del 18% quest'anno, spingendo le Nazioni Unite a lanciare un serio allarme".Secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia dell'Onu per la lotta alla droga e al crimine (UNODC), gli alti prezzi dell'oppio (circa 196 dollari al chilo) stanno spingendo sempre più contadini verso questo tipo di coltivazione, un business che rappresenta sempre fra il 4 e il 7% del prodotto interno lordo del paese. In Afghanistan, dove viene prodotto il 90% dell'oppio di tutto il mondo, sono stati oltre 100 gli agenti delle forze di sicurezza che sono rimasti uccisi quest'anno mentre cercavano di smantellare i campi di produzione e i talebani guadagnano almeno 100 milioni di dollari ogni anno riscuotendo tasse dai coltivatori. Un incremento del 18% rappresenta un serio segnale di allarme, è come una sveglia, ha commentato il rappresentante dell'UNODC per l'Afghanistan, Jean Luc Leahieu, nel corso di una conferenza stampa a Kabul. I progressi fatti negli scorsi anni sono stati cancellati.
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