lunedì 26 dicembre 2011
Da Obama a Ban Ki-moon, condanna unanime dopo la raffica di attentati che nel periodo natalizio ha provocato 110 morti. L'episodio più grave nella chiesa cattolica di Santa Teresa a Madalla: un'autobomba è esplosa al termine della Messa.
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Ferma condanna della comunità internazionale all'indomani dei sanguinosi attentati di Natale in Nigeria contro chiese cristiane, rivendicati dal gruppo terrorista di matrice islamica Boko Haram, che hanno fatto almeno 40 morti, e circa 110 complessivamente se si contano altri attentati compiuti nell'ultima settimana. 

I 'talebani nigerianì, che mirano ad instaurare la sharia in tutta la Nigeria, rivendicarono anche gli attacchi durante la messa di Natale dello scorso anno in due chiese cristiane a Jos e la strage alla sede dell'Onu di Abuja dell'agosto scorso.

Immediata e unanime la reazione. Il presidente americano Barack Obama ha condannato "gli atti di terrorismo" e ha offerto al governo nigeriano collaborazione "per assicurare alla giustizia" gli autori dei crimini. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha condannato "gli atti di violenza settaria" ed ha espresso le proprie condoglianze "alla Nigeria e alle famiglie delle vittime". Il ministro degli Esteri Giulio Terzi parla di "episodi orrendi, un attacco ai principi universali di civiltà".

Dopo l'Angelus di oggi, il Papa ha espresso vicinanza ai cristiani perseguitati e "profonda tristezza" per gliattentati alle chiese in Nigeria, che hanno portato "lutto e dolore" nel giorno di Natale. Benedetto XVI ha anche rivolto un appello affinchè "si fermino le mani dei violenti" definendo quanto avvenuto un "gesto assurdo".

Quella di Natale è stata una strage compiuta con una serie di attacchi coordinati contro chiese cristiane.La prima esplosione è avvenuta nella chiesa di Santa Teresa, nel popoloso quartiere di Madalla alla periferia di Abuja. Poi la seconda deflagrazione, ancora in una chiesa, questa volta a Jos, nella Nigeria centrale. Quindi il terzo attacco, contro un'altra chiesa cristiana, nella città di Gadaka nello Stato settentrionale di Yobe. Ma gli attacchi sono proseguiti, con altri morti, tre poliziotti e un kamikaze, in un altro attacco nel nord-est del Paese, a Damaturi, dove il kamikaze ha lanciato la sua auto-bomba contro un mezzo della polizia. Il bilancio ufficiale del Natale di sangue è di 40 vittime.

Ma il terrore era cominciato già giovedì scorso, quando si sono registrate una serie di esplosioni nel nord-est della Nigeria e scontri con le forze dell'ordine con decine di vittime. La nuova ondata di violenza nasce dall'offensiva dei militanti di Boko Haram che ha il dichiarato l'obiettivo di instaurare lo Stato islamico nel più popoloso Paese africano, con una rigida applicazione della sharia.

Lanciato nel gennaio 2004, il gruppo estremista nigeriano si ispira ai talebani afghani e ha legami con il ramo maghrebino di al Qaida (Aqmi). Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan ha parlato di attacchi "ingiustificati" che hanno "ucciso tanti innocenti in un giorno in cui milioni di persone celebrano la nascita di Cristo" ed ha promesso che "questi crimini non resteranno impuniti".

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