giovedì 18 gennaio 2024
Entrati nella Striscia i medicinali per gli ostaggi e i civili. Infuria la battaglia a Khan Yunis. Le vittime salgono a 24.620 morti e 61.830 feriti
Distruzione e disperazione nella Striscia di Gaza

Distruzione e disperazione nella Striscia di Gaza - Ansa

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Ci sarebbe un piano arabo per il cessate il fuoco a Gaza. La proposta, in fase di elaborazione, potrebbe essere presentata fra qualche settimana. Secondo fonti del Financial Times, che dà la notizia, i punti cardine sarebbero la normalizzazione dei rapporti fra gli Stati arabi e Israele e l’accettazione da parte di Tel Aviv di passi «irreversibili» verso la creazione di uno Stato palestinese che Stati Uniti ed Europa dovrebbero riconoscere formalmente o impegnarsi a far riconoscere dall’Onu. Come avrebbe anticipato il segretario di Stato americano Antony Blinken nel suo recente tour mediorientale.

Immediata l’alzata di scudi del premier israeliano Benjamin Netanyahu: «Il conflitto non riguarda la mancanza di uno Stato ma l’esistenza di uno Stato. Dico questa verità ai nostri amici americani». La guerra, ha proseguito, «continuerà su tutti i fronti fino alla vittoria totale, ci vorranno ancora pochi mesi». La Casa Bianca ha replicato che «la soluzione dei due Stati è la migliore nell’interesse non solo degli israeliani ma anche dei palestinesi» ed è «nel miglior interesse per la regione».

Mentre al-Jazeera riferisce di combattimenti ancora in corso nel nord a Jabilia, nella Striscia meridionale infuria la battaglia di Khan Yunis dove i carri armati sono avanzati anche da ovest. Le truppe hanno fatto irruzione in quella che l’esercito definisce la maggiore roccaforte di Hamas in città, l’Avamposto Shuhada, sequestrando armi e materiale di intelligence. Intensi bombardamenti hanno colpito un’area vicino all’ospedale Nasser dove, secondo le Forze di difesa, si nasconderebbero i leader di Hamas. Definendo quella tra mercoledì e giovedì «la notte più difficile e intensa» a Khan Yunis, il ministero della Sanità controllato dal gruppo ha annunciato l’uccisione di almeno 81 persone.

Il bilancio complessivo delle vittime è salito a 24.620 morti e 61.830 feriti. L’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha reso noto che, dal 7 ottobre a metà gennaio, sono stati uccisi 151 suoi dipendenti e almeno 331 degli sfollati che si erano rifugiati nelle sue strutture mentre 1.157 sono rimasti feriti.

Nella Striscia sono entrati i medicinali portati dal Qatar nell’ambito di un accordo tra Israele e Hamas: 60 tonnellate di farmaci che saranno distribuiti nella misura di mille ai palestinesi per ciascuno dato agli ostaggi. A occuparsi della consegna sarà il ministero della Sanità di Hamas, scrive il New York Times. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha precisato di non essere coinvolto. Il Forum delle famiglie degli ostaggi aveva chiesto al governo di farsi dare una prova visuale dell’avvenuta consegna di farmaci salvavita ai loro cari.

Sempre le famiglie, giovedì a Tel Aviv hanno tenuto manifestazioni per il primo compleanno di Kfir Bibas, rapito il sabato dei massacri a soli 9 mesi. A fine novembre Hamas ne aveva annunciato la morte, in un raid che avrebbe ucciso anche il fratellino e la madre. In mancanza di prove, Israele lo considera in vita. Giovedì al Forum economico mondiale di Davos il presidente Isaac Herzog ha parlato tenendosi accanto la foto del bebè.

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