sabato 25 maggio 2024
Le vittime sono due giovani Usa di 21 e 23 anni e il direttore locale dell'Ong Missions in Haiti. I due giovani uccisi erano la figlia e il genero del membro repubblicano della Camera Ben Baker
Le due giovani vittime nell'orfanatrofio di Haiti nel quale sono state assassinate

Le due giovani vittime nell'orfanatrofio di Haiti nel quale sono state assassinate - Cnn

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Ancora sangue ad Haiti. E, ancora una volta, a essere colpito è chi arriva per lenire le sofferenze dell’isola, ostaggio delle violenze indiscriminate delle bande. Tre missionari, tra cui la figlia e il genero di un deputato degli Stati Uniti, sono stati assassinati nell'isola, dove si contano già a migliaia le vittime della violenza delle bande armate, una situazione che ha costretto all'invio di una missione internazionale guidata dal Kenya per ripristinare la sicurezza nel Paese.

Secondo quanto reso noto dall'Ong Missions in Haiti, l'assassinio dei tre missionari è avvenuto giovedì in un orfanotrofio a nord della capitale haitiana, dove sono ospitate decine di bambini. Nella struttura ha fatto irruzione un gruppo di banditi armati e ha sparato uccidendo Natalie e Davy Lloyd, 21 e 23 anni, figlia e genero del membro repubblicano della Camera Ben Baker, eletto nello Stato del Missouri. La terza vittima è Jude Montis, 45 anni, direttore locale della Ong. La tragedia è stata seguito in diretta al telefono dai familiari dei missionari americani fino a quando il collegamento non si è interrotto.

Missions in Haiti – fondata nel 2000 – gestisce una scuola per 450 bambini, oltre a due chiese e un orfanotrofio nel quartiere di Bon Repos, alla periferia nord di Port-au-Prince, un territorio controllato da due bande sanguinarie.

La Casa Bianca ha sollecitato il rapido dispiegamento della missione multinazionale, affermando che «la situazione della sicurezza a Haiti non può aspettare oltre». Lo stesso deputato Baker ha comunicato attraverso le reti sociali la morte della figlia e del genero: «Il mio cuore è frantumato in mille pezzi. Mai avevo provato questo tipo di dolore. Sono uniti in cielo. Per favore pregate per la mia famiglia, abbiamo disperatamente bisogno di forza. E pregate anche per la famiglia Lloyd. Non ho per ora altre parole». Un messaggio è stato diffuso anche dall’ex presidente americano Donald Trump: «Dio benedica Davy e Natalie. Che tragedia. Haiti è totalmente fuori controllo! Trovate gli assassini adesso!», ha scritto Trump.

Giovedì scorso il presidente americano Joe Biden ha espresso profondo apprezzamento al presidente keniota William Ruto per l'imminente dispiegamento delle forze di polizia keniane con l’obiettivo di aiutare a reprimere la violenza delle bande ad Haiti. Biden ha difeso la sua decisione di non inviare le forze americane dalla missione nell'assediata nazione caraibica. Gli Stati Uniti hanno accettato di contribuire con 300 milioni di dollari a una forza multinazionale che includerà 1.000 agenti di polizia keniani, ma Biden ha sostenuto che la presenza di truppe americane ad Haiti solleverebbe «tutti i tipi di domande che possono essere facilmente travisate».

«Haiti si trova in un’area dei Caraibi molto instabile», ha detto Biden in una conferenza stampa con Ruto, che era a Washington per la prima visita di stato negli Stati Uniti da parte di un leader africano dal 2008. «C’è molto da fare in questo emisfero. Quindi siamo in una situazione in cui vogliamo fare tutto il possibile senza che sembri che l’America ancora una volta si stia facendo avanti e decida che questo è ciò che deve essere fatto».




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