giovedì 20 ottobre 2011

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"Leader della rivoluzione". Così si faceva chiamare Muammar Gheddafi, da quando nel 1969 salì al potere. Ironia della sorte è stata una rivoluzione a decretare la fine di 42 anni di potere assoluto. "Gheddafi è stato ucciso", ha confermato in serata il premier del Consiglio nazionale transitorio (Cnt) libico, Mahmoud Jibril."Aspettavamo da molto tempo questo momento", ha aggiunto, con il pensiero forse rivolto a quando il 17 febbraio iniziarono in Libia le proteste contro Gheddafi, oggi catturato a Sirte, sua città natale, e poi morto. Otto mesi di rivolta, di scontri, combattimenti dei ribelli, poi forze del Cnt, con l'appoggio delle operazioni della Nato.E domani gli ambasciatori dell'Alleanza torneranno a riunirsi a Bruxelles per un vertice straordinario in cui si discuterà della fine della campagna militare nel Paese. Uccisi anche Saif al-Islam, secondogenito e delfino del colonnello, e Mutassim, il consigliere di Gheddafi. La morte del colonnello è già leggenda. Morto in battaglia o vittima di un'esecuzione? Le voci sugli ultimi minuti di vita di Gheddafi continuano a rincorrersi. Per il giornalista libico Mahmoud al-Farjani, interpellato da al-Jazeera, "Gheddafi ha combattuto fino alla fine".I siti Web vicini al Cnt danno anche nome e cognome del miliziano che lo avrebbe ucciso: Ahmed al-Shibani, di 18 anni, portato in trionfo dai suoi compagni con in mano la pistola personale di Gheddafi.Anche qui le notizie in corcolazione sono in contrasto. Per altre fonti, il ragazzo della foto è Mohammed, 20 anni, che sarebbe riuscito a prendere la pistola d'oro di Gheddafi, ma non sarebbe stato lui a ucciderlo.Ad al-Jazeera, un gruppo di testimoni ha raccontato una versione del tutto diversa: avrebbero visto gli uomini del Cnt catturare Gheddafi, schiaffeggiarlo sul volto, sbeffeggiarlo e quindi sparargli a sangue freddo.Più tardi la tv libica al-Smod, vicina al Cnt, ha trasmesso le prime immagini della cattura di Gheddafi a Sirte. Nel filmato di pochi secondi, girato con una videocamera amatoriale, si vede il colonnello, sporco di sangue, ma ancora vivo, strattonato e trascinato da un gruppo di miliziani del Cnt a bordo di un pick-up. Gheddafi è stato catturato quindi catturato vivo, poi il mistero.Da Sirte il corpo del colonnello è stato trasportato a Misurata: un medico ha confermato che Gheddafi è morto per le ferite riportate, alle gambe e al petto. La salma è stata quindi trasferita in una moschea della città dagli uomini del Cnt e presto, secondo al-Jazeera, sarà sepolta in un "luogo segreto" di Misurata. E alla notizia della sua cattura, e poi della morte, tanti libici sono scesi in piazza, da Tripoli a Bengasi, per festeggiare. Celebrazioni anche nella periferia sud di Beirut, tradizionale roccaforte del movimento sciita Hezbollah (che ha accusato per oltre 30 anni Gheddafi di essere dietro alla misteriosa scomparsa di Moussa al-Sadr, l'imam sciita libanese, ma nato in Iran, di cui si sono perse le tracce a Tripoli nel 1978). Festeggiamenti pure a Tunisi, dove i rifugiati libici si sono riuniti davanti all'ambasciata.E mentre i libici sono in festa arriva, in serata, anche la notizia della morte di Saif al-Islam, che inizialmente sembrava fosse riuscito a fuggire da Sirte, ma che - secondo la tv al-Arabiya - è stato catturato dalle forze del Cnt. Saif al-Islam era considerato l'erede designato del colonnello ed era ricercato dal Tribunale penale internazionale per crimini contro l'umanità.Stessa sorte anche per Mutassim, il quarto figlio di Gheddafi arrestato a Sirte e di cui poi un capo militare del Cnt ha confermato che è stato ritrovato il "corpo senza vita per le strade" dellacittà natale del padre. Insieme a Mutassim sarebbe stato catturato anche l'ex capo dell'intelligence libica, Abdullah al-Senussi, di cui le tv arabe hanno poi mostrato la salma. Ucciso pure il ministro della Difesa dell'era Gheddafi, Abu Bakr Younes, negli scontri per la conquista di Sirte da parte delle forze del Cnt. Catturato, invece, Moussa Ibrahim, voce dell'amministrazione Gheddafi.Poco dopo aver confermato la notizia della morte del colonnello, il Consiglio nazionale di transizione ha chiesto all'Algeria la "consegna" dei familiari di Gheddafi che nelle scorse settimane si sono rifugiati nel Paese. Ad agosto in Algeria sono fuggiti la moglie dell'ex leader libico, Safiya, e i figli Aisha, Muhammad e Hannibal. Nel Paese, secondo quanto rivelato a inizio settembre da al-Arabiya, potrebbe trovarsi anche Hana Gheddafi, la figlia adottiva del colonnello, per anni data per morta nei raid Usa su Tripoli nel 1986.In una giornata concitata, Ban Ki-moon ha parlato di "transizione storica per la Libia". "Ora è tempo per tutti i libici di unirsi", ha aggiunto il segretario generale delle Nazioni Unite, sottolineando che ora è "tempo di ricostruzione" e "non di vendetta". "Nei prossimi giorni assisteremo a scene di festa, ma anche di dolore di chi ha perso molto - ha aggiunto, chiedendo la fine dei combattimenti - Bisogna riconoscere che questa è solo la fine dell'inizio: la strada di fronte alla Libia e alla sua popolazione sarà difficile e piena di sfide".Per l'ambasciatore libico a Roma, Abdulhafed Gaddur, la fine dell'era Gheddafi è "una grande notizia per il popolo libico che dal 17 febbraio lotta per la liberazione". Per la Libia, ha detto commentando la notizia della cattura del colonnello quando ancora la morte non era stata confermata, "è una grande festa. Si sta festeggiando in tutte le città".E, nelle parole del principe Idris al-Senussi, nipote dell'ultimo re di Libia, "un'era si è chiusa e ora la Libia può cominciare a pensare al suo futuro". "Gheddafi ha fatto la fine che merita un dittatore" e, per il futuro del paese, ha aggiunto in un colloquio con AKI, l'Europa deve smettere di essere "miope". "Giornata storica per la Libia" anche per il rappresentante della Libia presso la Lega Araba, Abd al-Moneem al-Hawni. "È la fine della tirannia e l'inizio di una nuova epoca di libertà, sviluppo e stabilità", ha aggiunto in un'intervista ad AKI.Da Bruxelles, l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, ha parlato della fine di un "periodo tragico nelle vite di tanti libici", che possono dire "con orgoglio e fiducia di essersi liberati un regime che li ha oppressi e terrorizzati per oltre 40 anni". E in una nota congiunta il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso e il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy hanno sottolineato come ora la Libia possa "voltare pagina nella sua storia e abbracciare un nuovo futuro democratico".Da Roma, appena giunta la notizia della conquista di Sirte da parte delle forze del Cnt, il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha commentato: "È una grande notizia: è finita la missione". "Finisce la missione", ha sottolineato La Russa con riferimento alle operazioni Nato, cui partecipa l'Italia.Per il ministro della Difesa, infatti, "la conquista e liberazione di Sirte comporterebbe, come è stato ampiamente deciso, la fine delle ostilità e l'avvio del governo provvisorio in quanto - ha spiegato - le norme che il Cnt si è dato comportano che dalla conquista di Sirte e dalla fine delle ostilità passino non più di 30 giorni per la nascita, in sostituzione del consiglio nazionale transitorio, del governo provvisorio libico che, a suo volta, darà spazio a un governo democraticamente eletto".Da Londra, il primo ministro inglese David Cameron si è detto "orgoglioso" del ruolo che la Gran Bretagna ha svolto nel sostegno dato per la lotta all'amministrazione Gheddafi. E il titolare della Farnesina, Franco Frattini, da Bolzano ha evidenziato come l'Italia, abbia avuto un ruolo "di supporto" e "ovviamente non abbia fatto mancare il suo contributo". "Anche sul terreno - ha detto - la nostra attività di intelligence è stata sempre presente, non operativamente, ma di supporto alle attività del Cnt".
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