venerdì 23 giugno 2023
Fonti anonime della difesa americana hanno rivelato al «Wall Street Journal» che un sistema di monitoraggio segreto aveva captato un segnale. «Abbiamo subito informato i soccorsi»
Il sottomarino imploso Titan e i cinque membri dell'equipaggio

Il sottomarino imploso Titan e i cinque membri dell'equipaggio - ANSA

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Il sottomarino Titan è imploso uccidendo i cinque membri dell’equipaggio. Le operazioni di soccorso sono iniziate subito dopo che si erano persi i contatti con il batiscafo, dando luogo a un incredibile dispiegamento di navi e aerei da ricognizione. Robot telecomandati, sonar e tecnici specializzati erano stati dispiegati vicino all’isola canadese di Terranova, nel nord Atlantico. La Francia aveva spedito un piccolo mezzo subacqueo in grado di tagliare cavi e disincagliare il sommergibile a 4.000 metri di profondità e ieri era già in volo l’aere militare della Raf che trasportava il miglior ufficiale sommergibilista della Marina inglese.

Ma a quanto pare gli Usa sapeva fin dall’inizio dell’esplosione, come rivelano fondi militari anonime al Wall Street Journal. Alcuni dirigenti americani hanno riferito al giornale che un sistema di monitoraggio acustico segreto della Marina Usa, progettato per individuare i sottomarini nemici, aveva sentito «un'anomalia coerente con un'implosione o un'esplosione vicino a dove stava operando il sommergibile Titan, quando le comunicazioni sono state interrotte». Il funzionario ha tenuto a specificare che «anche se non definitiva, questa informazione è stata immediatamente condivisa con il comandante preposto all'incidente per assistere la missione di ricerca e il salvataggio in corso». La Marina ha chiesto che il sistema specifico utilizzato non fosse nominato per ragioni di sicurezza nazionale. Insomma, una situazione scomoda per le autorità Usa che non potevano fare finta di niente dopo aver sentito l’esplosione, ma che allo stesso tempo avevano registrato il tutto con uno strumento top secret.


Una conferenza stampa della Guardia Costiera Usa impiegata nelle ricerche del Titan

Una conferenza stampa della Guardia Costiera Usa impiegata nelle ricerche del Titan - ANSA

La notizia del Wall Street Journal arriva insieme al conto da pagare per le ricerche del Titan. Secondo una prima ricostruzione citata dall’Ansa, questo potrebbe superare i 6,5 milioni di dollari.

Intanto non si placano le polemiche su OceanGate, la società promotrice del viaggio alla ricerca del Titanic. La famiglia del miliardario britannico Hamish Harding, passeggero del sottomarino, ha denunciato al Telegraph il presunto ritardo di otto ore nel dare l’allarme da parte dell'azienda. I media Usa, citando alcune cause giudiziarie del 2018, hanno affermano che David Lochridge, l’ex direttore delle operazioni marittime della società, sollevò preoccupazioni per la sicurezza prima di essere licenziato. Arthur Loibl, sessantunenne tedesco che due anni fa aveva compiuto la stessa immersione ha definito la spedizione sul Titan un’«un'operazione kamikaze».

Tragica ironia della sorte, Wendy Rush, moglie del patron di OceanGate, è anche la pronipote di Isidor e Ida Straus, due passeggeri di prima classe che erano a bordo del Titanic quando affondò nel 1912.



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