domenica 27 marzo 2016
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Un lungo, mortifero, filo rosso unisce il sangue di Parigi con quello versato a Bruxelles. Dietro i fatti che hanno sconvolto il cuore simbolico e quello politico d’Europa ci sarebbe una stessa regia, supportata da una cellula capace di muoversi, liberamente e sostanzialmente indisturbata, tra le due capitali. E non solo. A svelare le “connessioni” esistenti tra le due stragi, il ritrovamento di alcuni disegni e di una mappa dell’aero- porto di Bruxelles nell’appartamento di Atene dove nel 2015 ha vissuto Abdelhamid Abaaoud, considerato il cervello dell’attacco al cuore della capitale francese del 13 novembre. E mentre la società che gestisce l’aeroporto della capitale belga ha confermato che lo scalo non sarà riaperto al traffico aereo prima di martedì, si precisano i profili e le biografie degli uomini che hanno partecipato agli attentati fermati dalla polizia belga. Faysal Cheffou, il giornalista arrestato due giorni fa e accusato di essere il “terzo uomo” dell’attentato all’aeroporto, l’uomo col cappello ripreso dalle telecamere di sorveglianza accanto ai due kamikaze mentre spinge un carrello dei bagagli, è formalmente accusato di terrorismo e strage. Il giudice istruttore ha emanato il mandato d’arresto e la Procura ha confermato la notizia. Cheffou è stato riconosciuto in un confronto all’americana dal tassista che ha portato il commando di terroristi a Zaventem. Secondo quanto riporta il quotidiano belga la Libre Belgique, Cheffou sarebbe un giornalista free lance, autore di un video il 15 luglio del 2014 in cui denunciava le condizioni di alcuni musulmani, immigrati irregolari, fermati in Belgio durante il ramadan. Secondo altre fonti, Cheffou era nel mirino degli inquirenti perché si era presentato diverse volte al parco Maximilien di Bruxelles per cercare di reclutare alla causa dell’islam radicale rifugiati o immigrati clandestini. Gli inquirenti belgi continuano a fornire dettagli sulle identità delle persone fermate nelle ore successive agli attentati: l’uomo fermato due giorni fa alla fermata del tram di Schaerbeek è Abderahmane Ameroud, un francoalgerino, già condannato in Afghanistan per complicità nell’omicidio del comandante Massud. La notizia è riportata da L’Echo e Le Tijd. La Procura non aveva fornito il cognome dell’uomo, specificando però che il suo stato di arresto è stato prolungato dal giudice istruttore per altre 24 ore. La paura continua ad attanagliare Bruxelles. Ieri il ministro belga del-l’Interno, Jan Jambon, ed il sindaco di Bruxelles, Yvan Mayeur, hanno chiesto di rinviare la “Marcia contro la paura”, indetta per oggi dopo un’iniziativa lanciata su Facebook da due associazioni, l’Esercito dei colori e Prayforbelgium. «Date le capacità della polizia sul terreno e visto che la priorità è l’inchiesta, vogliamo chiedere di non manifestare», hanno detto in una conferenza stampa. «Condividiamo l’emozione della popolazione, ma desideriamo che le manifestazioni siamo rinviate di qualche settimana». Appello subito raccolto dagli organizzatori della manifestazione che hanno deciso di sospenderla. E che la paura continui a dilagare, lo conferma i contorni di una notizia trapelata ieri. Giovedì sera un agente della security della centrale nucleare di Charleroi è stato ucciso e che il suo badge è stato rubato. La direzione della centrale ha reso noto di aver immediatamente disattivato il badge che consentiva l’accesso all’agente di sicurezza ucciso. Secondo il sito di informazione “Derniere Heure”, il direttore del programma di ricerca della centrale era seguito da una cellula terroristica. Successivamente però, ha riportato le Soir, la Procura di Charleroi ha smentito ufficialmente la pista terroristica per l’omicidio dell’agente: l’uomo, Didier Prospero, e il suo cane sarebbero stati uccisi da colpi di arma da fuoco giovedì sera nell’abitazione di Prospero a Froidchapelle. Ma secondo la Procura non è vero che sia stato trafugato il suo badge, come inizialmente sostenuto. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’annullamento La manifestazione era stata indetta per oggi su Facebook Poi la retromarcia dopo l’appello del ministro dell’Interno, Jambon e del sindaco della capitale Mayeur. Il giornalista Faysal Cheffou è stato formalmente accusato di «terrorismo e strage» Anche ieri la folla si è radunata in Place de la Bourse, cuore pulsante di Bruxelles, per rendere omaggio alle vittime degli attentati del 22 marzo. Si tratta di celebrazioni spontanee, improvvisate dai cittadini (Reuters)
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