venerdì 2 ottobre 2015
La notizia dei raid su Raqqa arriva dopo la nota in cui Turchia e Stati della coalizione internazionale chiedevano a Mosca di limitarsi ad attaccare i jihadisti.
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I raid russi sulla Siria hanno colpito la città di Raqqa, nel nord, roccaforte del sedicente Stato islamico (Is). Nel bombardamento sarebbero stati uccisi almeno 12 miliziani dell'organizzazione terroristica. Il ministero russo ha reso noto che sono state colpite anche le province di Aleppo (nord), Idleb (nord-ovest) e Hama (nel centro). Secondo il comunicato del ministero russo, i bombardieri tattici Sukhoi-34 hanno colpito "una postazione di comando che era stata camuffata" a Kasrat Faraj, a sud-ovest di Raqqa; e hanno bombardato "un campo d'addestramento dell'Is" vicino al villaggio di Maadan Jadid, 70 chilometri a est di Raqqa. In poche ore i caccia russi hanno compiuto 18 sortite nei cieli siriani, colpendo 12 obiettivi dell'Is. Proprio stamani la Turchia e i partner dell'alleanza contro lo Stato islamico hanno invitato la Russia a non attaccare i ribelli e a concentrare le proprie azioni militari contro i jihadisti. "Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per gli attacchi della forze aeree russe su Hama, Homs e Idlib di ieri che hanno causato vittime civili e che non erano destinate ad abbattere postazioni dell'Is", si legge in un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri turco. La nota parla a nome dei governi di Francia, Germania, Qatar, Arabia Saudita, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti. "Queste azioni militari - si legge ancora - costituiscono un'ulteriore escalation dell'estremismo".Gli attivisti dell'opposizione siriana avevano segnalato ieri che erano state colpite diverse basi di gruppi ribelli a Idlib e Hama. Oggi il presidente Vladimir Putin è volato a Parigi per incontrare il capo dell'Eliseo, François Hollande, e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Si tratta del primo incontro con leader occidentali dall'inizio dei raid. Secondo l'Osservatorio siriano per i Diritti Umani, i bombardamenti hanno colpito anche Qaryatain,130 chilometri a nord-est di Damasco, dove lo scorso 21 agosto l'Is distrusse l'antico monastero di Mar Elian del V secolo. Qaryatain sorge su uno snodo stradale strategico, la strada che porta da Palmira alle montagne di Qalamun. E nella città, dopo la sua conquista, all'inizio di agosto, i jihadisti avevano rapito 230 civili, tra cui almeno 60 cristiani, comprese donne e bambini. Di questi, 48 sono stati rilasciati, mentre 110 erano stati trasferiti nella zona di Raqqa.
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