mercoledì 20 novembre 2013
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Circa 150 religiosi del Brasile, insieme a rappresentanti di Germania, Colombia , Bolivia e Uruguay, hanno lanciato a Brasilia (DF), la campagna "Gioca per la vita", per sensibilizzare la società sul problema della tratta di esseri umani in occasione di grandi eventi come il prossimo campionato mondiale di calcio. La campagna è organizzata dalla rete "Un grido per la vita", formata da religiosi e religiose che lavorano in Brasile a livello nazionale, per la prevenzione della tratta di esseri umani.Durante la presentazione della campagna, come riferisce la nota inviata all’Agenzia Fides dalle POM del Brasile, i membri del coordinamento centrale hanno illustrato il significato del logo scelto: le mani sono il simbolo della forza e della vita, la palla rende esplicito il legame con lo sport, soprattutto il calcio, passione nazionale; il verbo "giocare" nel modo imperativo (“gioca”) è destinato a stimolare l'azione e una reazione; l'altro verbo "denunciare", che si presenta associato al verbo giocare, invita a compiere un atto di amore e di giustizia, ad una collaborazione. La coordinatrice generale della campagna, Suor Eurides de Oliveira, ha spiegato che si tratta di una campagna di prevenzione e informazione. Del materiale stampato con alcune indicazioni sul concetto di tratta e su come prevenirla, sarà distribuito nelle principali vie della capitale, sugli autobus, negli aeroporti, negli alberghi delle città che ospiteranno la Coppa del Mondo, dal 18 maggio 2014 fino al termine della manifestazione.Oltre alla campagna, è stato anche presentato il primo libro della Rete. Si tratta di un sussidio di formazione sulla tratta delle persone. "E' una raccolta di testi - ha affermato Suor Eurides - scritti con la collaborazione di diversi autori, membri della Rete, per un approccio sociologico, ecclesiologico, biblico al tema, e una raccolta di testi, di preghiere e di suggerimenti pedagogici per la formazione e la preparazione degli operatori". (Agenzia Fides)
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