giovedì 10 settembre 2015
Almeno 8 dispersi. L'emergenza non è finita: mezzo milione di persone dovranno lasciare le proprie case entro domani.
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È di almeno otto dispersi, decine di persone bloccate sui tetti delle case e oltre 170.000 evacuati il bilancio delle piogge torrenziali senza precedenti che hanno investito le regioni centrali del Giappone, facendo straripare molti fiumi.A più di mezzo milione di persone è stato raccomandato di lasciare le proprie case in vista delle precipitazioni attese fino alla giornata di venerdì, in un'emergenza che il Sol Levante non viveva dallo tsunami del 2011 che causò il disastro nella centrale nucleare di Fukushima. Proprio a Fukushima gli allagamenti hanno intasato le pompe per il drenaggio facendo finire nell'oceano ua parte dell'acqua contaminata presente nel reattore.

La più colpita dalla tempesta extra-tropicale che ha fatto seguito al transito del tifone Etau è stata Joso, città di 65mila abitanti una cinquantina di chilometri a nord di Tokyo, dove ci sono stati 60 centimetri di pioggia. Il fiume Kinugawa ha inondato le strade, costringendo le forze dell'ordine a recuperare con gli elicotteri 260 persone persone messesi in salvo sui tetti della case. Alcuni allagamenti si sono registrati anche nella capitale Tokyo.

"Sono precipitazioni di un livello che non avevamo mai sperimentato prima", ha osservato il meteorologo Takuya Deshimaru. In alcune aree è caduto in 48 ore il doppio della pioggia che di norma cade in tutto il mese di settembre. Un'allerta è stata diramata alle prefetture di Ibaraki e Tochigi, che negli ultimi mesi avevano già subito precipitazioni quasi quotidiane. "Il governo lavorerà per garantire la sicurezza delle persone e faremo del nostro meglio per prevenire ulteriori disastri", ha promesso il premier, Shinzo Abe.
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