mercoledì 21 giugno 2017
Nel discorso annuale ai Lord, confermata la rimozione del Trattato con cui Londra entrò nell’Unione nel 1972. Malore per il principe Filippo. Ancora nessun accordo tra May e Dup per il governo
La regina Elisabetta «abolisce» le leggi dell'Unione Europea
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Un discorso della regina fuori dal comune è stato quello di ieri presentato alla Camera dei Lord. Tanti fattori lo hanno reso inusuale. Il consueto appuntamento, in cui la sovrana presenta alla nazione l’anno legislativo a venire, è innanzitutto slittato di due giorni – era in programma lunedì – per dare modo alla premier Theresa May di trovare l’accordo con i suoi nuovi compagni di coalizione, i nordirlandesi del Dup. Un accordo però non ancora raggiunto.
L’altra peculiarità di questo Queen Speech è stata la mancata pompa magna. Invece di presentarsi come al solito in vestito cerimoniale e corona e recarsi a Westminster in carrozza assieme al consorte principe Filippo, ieri la regina è arrivata in borghese, a bordo di un’automobile e con al suo fianco il figlio Carlo. Si è saputo in mattinata che Filippo era stato ricoverato in ospedale per accertamenti a causa di un’infezione da cui da tempo non riesce a guarire. C’è stato ieri chi ha detto che la corona è ormai troppo pesante per una signora di 91 anni, ma le motivazioni di così poca formalità sarebbero invece dovute al fatto che la regina, troppo impegnata per le celebrazioni per il suo compleanno di sabato scorso, non ha avuto il tempo necessario per le prove del discorso.
Ma senz’altro l’aspetto più inaspettato di questo discorso è stato il fatto che la regina abbia presentato questa volta il programma di due anni legislativi (e non uno) per coprire il periodo che va da qui alla fine dei negoziati per la Brexit nel 2019. Di fronte ai membri della Camera dei Lord, Elisabetta II ha confermato che l’esecutivo May rimuoverà dall’ordinamento britannico il Trattato istitutivo della Comunità Europea del 1972, che aveva sancito l’entrata del Regno Unito nell’Unione Europea. Lo farà attraverso il varo del cosiddetto Great Repeal Act, attraverso il quale cancellerà la legislazione europea in Gran Bretagna e solleverà il paese dall’autorità della Corte di Strasburgo.
Dal canto suo in mattinata il primo ministro May ha promesso che guiderà questo nuovo governo «con umiltà» e la leader del Dup Arlene Foster, con la quale May è costretta a condividere la poltrona, ha detto che appoggerà il Queen Speech ma allo stesso tempo cercherà di difendere gli interessi della sua regione e prima di tutto il progetto di un confine aperto tra l’Ulster e la Repubblica d’Irlanda.

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