lunedì 15 aprile 2013
​Il delfino di Hugo Chavez ha ottenuto il 50,66% delle preferenze. Ma il suo avversario, Henrique Capriles, annuncia che non riconoscerà la vittoria del neo-presidente e chiede il riconteggio dei voti: «Abbiamo risultati diversi».
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Nonostante le proteste dell'opposizione, e le sue pressioni affinchè si proceda a un nuovo spoglio delle schede relative alle presidenziali di ieri, il governo del Venezuela ha annunciato che alle 14 ora locale, le 20,30 in Italia, nel centro di Caracas si terrà una solenne cerimonia, con contestuale manifestazione, per la formale proclamazione della vittoria di Nicolas Maduro nella consultazione. Quello che doveva essere un trionfo comodo e largo - assicurato dall'ondata emotiva creata dalla morte di Hugo Chavez, lo scorso 5 marzo - è diventato nel migliore dei casi una vittoria sofferta per il suo delfino, Nicolas Maduro, che si è imposto sul candidato dell'opposizione Henrique Capriles per meno di 250 mila voti, mentre il «comandante presidente» lo aveva sconfitto ad ottobre per 1,6 milioni.  Secondo i risultati ufficiali annunciati dalla presidente del Consiglio Nazionale Elettorale (Cne), Tibisay Lucena, Maduro ha vinto le elezioni presidenziali con il 50.66% dei voti, contro il 49,07% ottenuto da Capriles, che era stato battuto da Chavez lo scorso 7 ottobre per il 55,07% contro il 44,31% dei voti.Il presidente eletto, che è anche presidente ad interim, ha dichiarato comunque che «oggi possiamo parlare di un trionfo elettorale giusto, legale e popolare» perchè ha «vinto per quasi 300 mila voti: è la decisione del popolo», e anche se ha lanciato  un appello «a favore della pace e dell'amore», ha accusato Capriles di avergli telefonato per offrirgli un patto politico.La reazione dello sfidante è stata durissima: Capriles ha annunciato che non riconoscerà la vittoria di Maduro finchè «non sarà verificato il 100% dei voti», perchè dispone di «un risultato differente da quello annunciato oggi», e al presidente ad interim ha assicurato: «Nicolas Maduro, lo sconfitto oggi è lei, lei e il suo governo».Capriles ha promesso di consegnare alla stampa internazionale l'informazione raccolta dai suoi militantiriguardo a «3.200 incidenze» registratesi durante la giornata elettorale, che motiverebbero la «necessità di un controllo voto a voto», e quanto alle insinuazioni di Maduro sui contatti che avrebbero avuto questa sera ha precisato: «Io non patteggio con la menzogna e con la corruzione». Un controllo minuzioso dello scrutinio non servirà forse per capovolgere il risultato finale a favore di Capriles, ma anche così il risultato di oggi rappresenta una vittoria politica cruciale per il governatore dello stato di Miranda: negli ultimi 6 mesi della presidenza, e della vita, di Chavez, è riuscito a conquistare quasi 700 mila voti, passando da una sconfitta onorevole a un soffio della vittoria.La striminzita affermazione di Maduro, anche se fosse pienamente confermata dal monitoraggio del Cne, lo lascerà comunque in una posizione politica delicata: sarà inevitabile una resa dei conti dentro al "chavismo" e il nuovo presidente dovrà affrontare problemi come la situazione economica e la crisi nella sicurezza, che stanno cominciando a diventare emergenze, senza aver ereditato la straordinaria popolarità che ha segnato i 14 anni di leadership di Chavez.
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