giovedì 22 agosto 2013
L'ex rais trasferito in un ospedale militare. Arrestati altri due esponenti dei Fratelli musulmani. L'Ue sospende le consegne di armi verso il Paese. I copti ortodossi oggi in preghiera per la pace nel Paese. Monsignor Zakaria: i cristiani vivono barricati.
Rischio violenze, annullata l'amichevole della nazionale
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Come annunciato, Hosni Mubarak ha lasciato il carcere di Tora al Cairo: ripreso dalle telecamere delle tv arabe, l'ex rais è stato trasferito in elicottero all'ospedale militare di Maadi, sempre al Cairo. È stato lo stesso Mubarak a chiedere di essere ricoverato: i suoi avvocati avevano anticipato che sarebbe stato ricoverato viste le sue condizioni di salute.

Dopo essersi ristabilito, raggiungerà probabilmente la sua residenza di Sharm, ma non potrà in ogni caso lasciare il Paese dal momento che deve affrontare un nuovo processo con l'accusa di aver disposto l'uccisione dei manifestanti durante le rivolte del 2011 che lo hanno deposto. Tuttavia, ha già scontato il periodo massimo di carcere preventivo previsto per il suo caso. Lo scorso anno Mubarak è stato condannato all'ergastolo per non essere riuscito a evitare l'uccisione dei manifestanti. Ma, a inizio anno, un Tribunale ha accolto la sua istanza e disposto un nuovo processo.Arrestati due esponenti dei Fratelli musulmaniLe autorità egiziane, intanto, hanno annunciato l'arresto di Safwat Hegazi, uno dei Fratelli musulmani piùricercati dalle forze di sicurezza. In manette anche Murad Ali, portavoce dell'Fjp, braccio politico della Fratellanza: voleva imbarcarsi per Roma dopo essersi tagliato la barba e indossato dei jeans. Lo riferiscono fonti della sicurezza. Nei loro confronti le autorità aveva spiccato un mandato di arresto a luglio. Hegazi, noto per i suoi infiammati comizi a piazza Rabaa - per i quali è accusato di incitamento alla violenza - è stato catturato la notte scorsa nella località turistica di Marsa Matruh, al confine con la Libia, Paese dove voleva mettersi in salvo.L'Ue sospende export di armi. Ma la decisione resta ai singoli Paesii ministri degli esteri dell'Unione Europea hanno deciso di sospendere le consegne di armi e materiale per la sicurezza anche se la decisione sarà lasciata ad ogni singolo Paese membro. Lo ha dichiarato il capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton, al termine del vertice straordinario dei 28 ministri degli Esteri dell'Ue che si è svolto mercoledì a Bruxelles. «È stato trovato un accordo per sospendere le licenze per gli equipaggiamenti che possono essere usati per la repressione», ha spiegato al termine del vertice  l'Alto responsabile per la politica estera dei Ventotto, Catherine Ashton. È molto importante, ha aggiunto Ashton «una road map politica, non solo sul tavolo ma da mettere in atto per un processo inclusivo che porti tutti gli egiziani alla democrazia».Il vescovo di Luxor: la situazione sta migliorando«È tutto il popolo egiziano che sta soffrendo, musulmani e cristiani sono uniti nel subire la violenza degli estremisti. Per questo chiedo a tutti di continuare a pregare per l'Egitto». Così all'Agenzia Fides monsignor Youhannes Zakaria, vescovo copto cattolico di Luxor che da una ventina di giorni vive recluso nel Vescovato a causa delle violenze che hanno colpito l'Egitto.  «Le condizioni di sicurezza stanno migliorando - continua -, anche perchè sono stati catturati alcuni leader estremisti che incitavano i giovani alle violenze. Siamo ancora chiusi in casa, ma i soldati ci hanno portato del pane».La Congregazione per le Chiese Orientali «segue con viva preoccupazione la terribile situazione dell'Egitto, condividendo la preghiera del Santo Padre Francesco per le vittime e quanti continuano a soffrire le pesanti conseguenze degli sviluppi sanguinosi del perdurante conflitto in seno alla società egiziana». Lo afferma ilcardinale Leonardo Sandri, prefetto del dicastero, in una dichiarazione rilasciata all'Osservatore Romano, in cui spera in una «feconda primavera di umanità e di libertà religiosa».«In unione con il Papa» il porporato auspica per il Paese l'avvio e il consolidamento di «quel dialogo e quella riconciliazione che portino al ripristino della pace civile, alla ripresa della vita sociale, alla ricostruzione delle aree tanto colpite dagli eventi». Il porporato invita soprattutto a mantenere viva la speranza che «l'Egitto possa sperimentare una feconda primavera di umanità e di libertà, specialmente religiosa, vivendo nella giustizia e nella solidarietà, grazie al responsabile contributo di tutti i suoi abitanti». Da qui l'appello affinchè «siano salvaguardate la dignità dei singoli e delle comunità, che lo arricchiscono in un intreccio ammirevole di religione, cultura e storia, e la vicendevole comprensione tra cristiani e musulmani. Che tutti gli egiziani, indistintamente, siano aiutati dalla comunità internazionale a trovare le strade della convivenza pacifica. A ciascuno siano garantite serenità, educazione, salute, abitazione e quanto necessario a una vita umana degna di tale nome».

 
I copti ortodossi​La comunità copta ortodossa d'Egitto si riunisce oggi in tutto il Paese per pregare per il futuro del paese. Lo ha annunciato Tawadros II, patriarca di Alessandria e capo della Chiesa copta ortodossa, su Twitter. "Domani - si legge sul sito di microblogging - pregheremo in tutte le nostre chiese per la pace nel nostro prezioso Egitto". Tawadros, come i vertici della chiesa copta cattolica, si è schierato fin dal principio a favore dei militari che hanno destituito il presidente Morsi.​
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