venerdì 20 gennaio 2012
​Wilmar Villar, 31 anni, arrestato lo scorso novembre, aveva intrapreso la radicale forma di protesta per contestare la sua condanna a quattro anni di reclusione.
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​Wilmar Villar, 31 anni, dissidente politico cubano arrestato lo scorso novembre, è morto dopo 50 giorni di sciopero della fame. Villar aveva intrapreso la radicale forma di protesta per contestare la sua condanna a quattro anni di reclusione, come ha riferito l'attivista Eduardo Sanchez, leader del Comitato Cubano per i Diritti Umani e la Riconciliazione Nazionale.«Il governo cubano ha la responsabilità morale, politica e legale per la morte di Wilmar, poichè egli si trovava preso in custodia dalle autorità», ha detto Sanchez che ha parlato di una «morte evitabile».Wilmar Villar faceva parte dell'Unione Patriottica di Cuba, organizzazione nata da poco e giudicata illegale dal governo di L'Avana, ed era stato arrestato il 14 novembre nel corso di una manifestazione di protesta.In prigione aveva iniziato a rifiutare il cibo fino a quando si è reso necessario il suo ricovero nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Santiago. La sua morte è analoga a quella di Orlando Zapata, prigioniero politico morto nel febbraio 2010 dopo 85 giorni di digiuno.
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