venerdì 5 marzo 2010
In Cile la terra non smette di tremare. Una violenta scossa di terremoto, 6,8 gradi di intensità, ha fatto nuovamente tremare la parte centrale del Paese nella tarda mattinata di venerdì. Secondo l'Istituto Geologico statunitense, si tratta della più violenta replica dopo il terremoto che sabato ha fatto tremare il Paese sudamericano. Panico lungo le strade di Concepción, anche stavolta epicentro del sisma.
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    In Cile la terra non smette di tremare. Una violenta scossa di terremoto, 6,8 gradi di intensità, ha fatto nuovamente tremare la parte centrale del Paese nella tarda mattinata di venerdì. Secondo l'Istituto Geologico statunitense, si tratta della più violenta replica dopo il terremoto che sabato ha fatto tremare il Paese sudamericano. L'Usgs ha poi registrato ancora una scossa, di magnitudo 6.6 Richter.L'epicentro della seconda scossa è stato localizzato, nella stima preliminare, a 35 km di profondità, a circa 37 km a nord di Concepción. Il sisma è stato avvertito nelle città di Talca e Temuco, riferisce la tv cilena Tvn24h. L'istituto geofisico statunitense ha intanto abbassato, nella stima definitiva, alla magnitudo 4.9 la scossa registrata alle 8.40 locali (le 12.40 in Italia), inizialmente stimata pari a 6.8. Le due scosse si sono verificate a circa 20 minuti di distanza una dall'altra: in entrambi i casi l'epicentro è stato localizzato in mare, a circa 40 km da Concepción. Le nuove scosse di terremoto hanno scatenato il panico tra gli abitanti della città, già duramente colpita e devastata dal sisma del 27 febbraio scorso, molti dei quali sono scesi in strada. In città si registrano crolli in edifici già lesionati. L'istituto geofisico statunitense (Usgs) ha registrato nelle ultime 14 ore tre scosse di magnitudo pari o superiore a 6.0 Richter, con un massimo di 6.6. Una quarta scossa pari a 6.8 è stata poi corretta nella stima definitiva alla magnitudo 4.9.L'appello della Bachelet. La presidente cilena Michelle Bachelet ha fatto appello all'unità del Paese, invitando ad accantonare le differenziazioni politiche, per favorire la ricostruzione. La presidente, in conferenza stampa, ha poi assicurato un passaggio di poteri "austero e semplice" con il suo successore Sebastian Pinera, che entrerà in ruolo l'11 marzo.
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