martedì 5 marzo 2013
​Nuovi problemi respiratori provocati da «una nuova e severa infezione» per il presidente venezuelano che lo scorso 11 dicembre era stato operato per la quarta volta per un tumore. Il vicepresidente Nicolas Maduro punta il dito contro i nemici storici del Venezuela: «Chavez avvelenato come Arafat». E ordina l'espulsione di un addetto militare dell'ambasciata Usa a Caracas.
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Il cancro che da circa diciotto mesi affligge Hugo Chavez, già operato quattro volte a Cuba e appena riaggravatosi per complicanze polmonari, è il risultato di un «attacco da parte dei nemici storici» del Venezuela, e rientra nel «fuoco di fila» di complotti contro il leader bolivariano, in atto da quando salì al potere quattordici anni fa, il 2 febbraio 1999. Lo ha affermato il vice di Chavez, Nicolas Maduro, suo delfino e sostituto di fatto, durante un discorso alla Nazione trasmesso in diretta dalla televisione di Stato, a margine di una riunione di gabinetto da lui presieduta.Maduro ha aggiunto di aver ordinato l'espulsione dal Paese di un addetto militare dell'ambasciata degli Stati Uniti a Caracas: si tratta del rappresentante dell'Aviazione, David del Monaco, che avrebbe «proposto piani cospiratori» a ufficiali venezuelani in servizio attivo con l'intento di indurli a organizzare ungolpe. Per tale ragione, ha puntualizzato Maduro, al diplomatico Usa è stato impartito un ultimatum di 24 oreaffinchè lasci la sua attuale sede.Il vice di Chavez ha quindi avvertito che sono «in preparazione misure speciali» per stroncare una rivolta contro il governo ordita da cospiratori mentre il 58enne paziente lotta con la malattia. A tale proposito, «non abbiamo alcun dubbio - ha rincarato la dose Maduro - arriverà il momento indicato dalla Storia in cui si potrà istituire una commissione scientifica d'inchiesta che accerti come il Comandante Chavez sia stato attaccato». In pratica, il numero due del regime ha ventilato una soluzione analoga a quella seguita per la misteriosa morte nel 2004 dell'ex leader dell'Olp e primo presidente palestinese, Yasser Arafat, che si sospetta sia stato fatto contaminare con un isotopo altamente radioattivo.Deterioramento delle funzioni respiratorie«Hugo Chavez affronta una situazione di complicazioni, in mezzo alla battaglia che sta portando avanti per la sua salute. Ha un'infezione molto grave. Ci sono complicazioni», ha Maduro. Il presidente venezuelano, 58 anni, era rientrato una quindicina di giorni fa a Caracas da Cuba, dove lo scorso 11 dicembre è stato sottoposto alla sua quarta operazione in meno di un ano e mezzo contro il cancro.  «Vi è un deterioramento delle funzioni respiratorie, relativo al suo stato di immunosoppressione», aveva precisato il ministro delle Comunicazioni Ernesto Villegas, in merito alle condizioni di salute di Chavez.Proprio per ragioni di salute, il capo dello Stato non si è ancora insediato per un altro mandato, a seguito della sua netta vittoria alle presidenziali dello scorso 7 ottobre. Secondo quanto scrive oggi il quotidiano spagnolo ABC, potrebbe essere stato trasferito nuovamente a Cuba, proprio a causa dell'aggravamento delle sue condizioni di salute. Il trasferimento, sostiene il giornale «sarebbe avvenuto dopo che nella notte del giovedì 28 febbraio il paziente ha sofferto una crisi».«Grazie per i messaggi di solidarietà. Siamo nelle mani di Dio. È un momento di preghiera». Maria Gabriela Chavez, una delle figlie del presidente venezuelano ha affidato a Twitter il suo ringraziamento per le numerose testimonianze di appoggio e solidarietà ricevute dalla famiglia. L'opposizione chiede trasparenzaDurante il fine settimana, il vicepresidente Nicolas Maduro aveva reso noto che Chavez stava affrontando un nuovo e duro ciclo di chemioterapia, che non gli impediva - era stato precisato - di governare il paese dal suo letto di ospedale. Tali considerazioni erano state subito messe in discussione dall'opposizione “antichavista”, secondo la quale il presidente è ormai in fase terminale, non più in grado di svolgere le sue funzioni.Proprio per queste ragioni, l'opposizione aveva invitato il governo a fornire informazioni più complete sullo stato di salute di Chavez. La richiesta era stata fatta propria tra l'altro anche da un gruppo di studenti che da giorni ormai si sono incatenati in una strada vicino all'ospedale militare di Caracas, dove è ricoverato dal 18 febbraio Chavez, per chiedere al governo di dire la verità. In questi tre mesi di assenza dalla scena politica, il governo di Caracas ha pubblicato solo quattro foto che mostrano Chavez provato ma sorridente, tra le figlie, nel letto dell'ospedale all'Avana.
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