venerdì 24 gennaio 2025
Confluiranno nel progetto della rete Caritas per l'assistenza umanitaria, il supporto psicosociale e l'assistenza economica alla popolazione. I fondi raccolti nelle collette parrocchiali e diocesane
Un'operatrice di Caritas Jerusalem presta assistenza agli sfollati a Gaza

Un'operatrice di Caritas Jerusalem presta assistenza agli sfollati a Gaza

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Caritas Italiana ha stanziato 700mila euro per il futuro di Gaza. «470 giorni di guerra in Terra Santa hanno causato enormi perdite di vite umane e una crisi umanitaria diffusa. Nonostante la tregua finalmente concordata, la situazione a Gaza - osserva Caritas - rimane estremamente critica, con gravi carenze di cibo, forniture mediche, alloggi e servizi essenziali. L'aumento della violenza in Cisgiordania ha ulteriormente aggravato i bisogni umanitari di tutta la popolazione di una terra dove milioni di persone affrontano condizioni di vita drammatiche. La situazione è aggravata dalla distruzione delle infrastrutture essenziali, dalla perdita di vite umane, dagli sfollamenti e dal collasso dei sistemi sanitari locali. In risposta a queste sfide la rete Caritas ha rilanciato l'impegno nell'assistenza umanitaria, con un nuovo piano di azioni cruciali nei settori della salute, del supporto psicosociale e della salute mentale e dell'assistenza economica. L'intervento è cofinanziato da Caritas Italiana con un nuovo stanziamento di 700.000 euro».

«I fondi - spiega il direttore don Marco Pagniello - provengono dalla colletta che ha coinvolto le comunità parrocchiali e le diocesi di tutta Italia. Nei mesi passati Caritas Italiana è stata in costante relazione con Caritas Gerusalemme che è stata sempre presente anche a Gaza. Di fronte a situazioni come quella in Terra Santa, che purtroppo è la manifestazione di una conflittualità globale molto più diffusa, ci rendiamo conto di come in questo nostro mondo tutto sia connesso. Ciò ci spinge a ribadire la necessità della tutela dei diritti di tutti - non solo a Gaza ma ovunque uomini e donne si trovino in difficoltà - e del rispetto del diritto umanitario internazionale, in una prospettiva che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti».

Il nuovo progetto umanitario della durata di 12 mesi si concentrerà sul ripristino delle infrastrutture, in particolare sulla ristrutturazione del Caritas Gaza Medical Center a Gaza City. Ciò aiuterà a soddisfare le crescenti esigenze mediche. Proseguiranno anche le attività di "capacity building" per il Caritas Taybeh Medical Center, rafforzando i servizi sanitari in Cisgiordania. Tra le nuove iniziative previste per il 2025 ci sono il supporto per la fornitura di protesi ai mutilati e ulteriori attività di formazione per il personale locale.

La Caritas Italiana si unisce convintamente all'auspicio del presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, che «la tregua raggiunta in Terra Santa rafforzi la pace e avvii un nuovo processo che porti ad un futuro concreto».

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