lunedì 9 luglio 2018
Dei dodici, sono rimasti 5 ragazzi e l'allenatore ancora bloccati: il loro recupero domani. Già domenica 4 ragazzi erano stati estratti dalla Grotta di Tham Luang
Otto ragazzi in salvo, 5 ancora bloccati. I soccorsi, i volti, la speranza
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I primi quattro ragazzi di oggi sono stati estratti durante le operazioni di soccorso alla grotta di Tham Luan, nel nord della Thailandia, dicono i giornalisti sul posto: sarebbero quindi il quinto, il sesto e l’ottavo, contando i quattro portati in salvo domenica 8 luglio.

Portati all'esterno, i ragazzi sono stati trasferiti in ospedale con un elicottero.

I ragazzi erano intrappolati nella grotta insieme all'allenatore della loro squadra di calcio giovanile dallo scorso 23 giugno ed erano in tutto 12.

Le operazioni di soccorso sono incominciate alle 6 (ora italiana), dopo una sospensione di circa dieci ore per riorganizzarsi dopo quelle di domenica 8 luglio, che si erano concluse con l’estrazione di quattro ragazzi, che ora sono in ospedale e stanno bene.

Chi sono i 12 calciatori bloccati nella grotta in Thailandia

I portieri
Ekkarat Wongsookchan, 14 anni: soprannominato “Bew”, ha un carattere improntato alla disciplina. Al termine di ogni allenamento è lui che si occupa di raccogliere quanto resta sul campo: palloni e altro.

Pipat Bodhi, 15 anni: “Nick” (è il suo nomignolo) è il “miglior amico” di Bew, ma non gioca abitualmente con i “Cinghiali”. Si è unito al gruppo solo per trascorrere del tempo con l'amico nell'allenamento del 23 giugno, quando poi si sono infilati nella grotta. Secondo alcuni media, è nel gruppo dei primi quattro che ne sono usciti. Ma sui nomi dei ragazzi salvati c’è ancora confusione.

Prajak Sutham, 14 anni: il nomignolo è “Note”. Gioca da due anni, talvolta come centrocampista. Secondo alcuni media, anche lui sarebbe nel gruppo uscito dalla grotta.

Difensori
Pornchai Kamluang, 16 anni: il nomignolo è “Tee”.

Panumas Saengdee, 13 anni: il nomignolo è “Mick”. Movimenti fluidi, tali da spingere gli allenatori a farlo avanzare spesso nell'area avversaria, dove è temuto per il colpo di testa. Gioca talmente bene da sembrare un quindicenne, dicono.

Centrocampisti e ali
Adul Sam-on, 14 anni: parla diverse lingue e in inglese ha comunicato con i subacquei inglesi il primo giorno in cui questi li hanno trovati. Secondo alcuni siti, è nel primo gruppo dei quattro uscito da sottoterra.

Peerapat Sompiangjai, 16 anni: il nomignolo è “Night”, ala destra. Secondo alcuni media, anche lui sarebbe nel primo gruppo dei quattro uscito dalla grotta.

Sompong Jaiwong, 13 anni: anche “Pong” è ala destra.

Attaccanti
Duangpetch Promthep, 13 anni: i colleghi lo chiamano “Dom”, è il capitano. Ha le qualità del capo e un buon senso dell'umorismo. È tenuto costantemente sott'occhio dai talent scout.

Chanin Wiboonrungrueng, 11 anni: “Titan” è il più giovane dei “Cinghiali”. Gioca a calcio da cinque anni, da tre con la squadra.

Nattawut Takamsai, 14 anni: “Tle” è, secondo alcuni media, nel gruppo dei quattro usciti per primi dalla grotta.

Mongkol Boonpiam, 14 anni: in prova, ama lo sporta così tanto da indossare ogni giorno la maglietta di una squadra. Secondo alcuni media, anche lui sarebbe nel gruppo uscito dalla grotta.

Allenatore
Ekaphol Chantawong, 25 anni: allenatore. Era un monaco buddista, poi ha preferito dedicarsi alla propria nonna, anziana e malata. Si è preso la responsabilità di aver infilato i ragazzi nella grotta e ha chiesto scusa. I suoi calciatori lo amano e lui, probabilmente, ha aiutato loro a gestire la situazione mettendo in pratica le regole del buddismo: calma, risparmio di energia e consapevolezza costante.


La curiosità sui social asiatici: un'illustrazione sui soccorsi della grotta



Questa illustrazione, realizzata dall’artista Sisidea, è diventata virale sui social network in Thailandia questa mattina: rappresenta tredici cinghiali uscire dalla grotta – il cinghiale è il simbolo della squadra di calcio dei ragazzi – portati fuori da animali diversi che rappresentano i soccorritori.

L’elefante, simbolo della provincia di Chiang Rai, è Narongsak Osatanakorn, capo dei soccorsi; le foche sono i Navy SEAL thailandesi (“seal” vuol dire foca, in inglese); il cavallo bianco rappresenta i volontari. Il leone rappresenta i sommozzatori britannici, mentre il canguro quelli australiani; il panda rappresenta i soccorritori cinesi, la gru quelli giapponesi, l’alce quelli svedesi, la tigre quelli birmani, l’elefante marrone quelli del Laos.

Il cane è la polizia, e Iron Man è Elon Musk. Sisidea ha spiegato che gli uccelli che volano in direzione contraria sono i giornalisti e blogger che hanno criticato l’operazione.


Come sono stati portati fuori dalla grotta i ragazzi

Per fare uscire i ragazzi dalla caverna si sta seguendo il metodo ipotizzato nei giorni scorsi: vengono messi in salvo uno per volta, e ognuno di loro viene guidato da un gruppo di sub nel passaggio che porta all’uscita.

Il condotto è stato descritto come complicato da attraversare anche per sub esperti. Narongsak Osatanakorn, il governatore della provincia di Chiang Rai, citato dal Guardian, aveva spiegato che l'operazione di drenaggio dell'acqua lungo il percorso di 3,2 chilometri fino al punto in cui di trovano i ragazzi ha "avuto molto successo".

"I prossimi tre-quattro giorni saranno i più favorevoli", era stato annunciato già sabato 7 luglio da Osatanakorn in una conferenza stampa. "Se aspettiamo troppo a lungo, non sappiamo quanta acqua piovana potrebbe ancora aggiungersi", ha aggiunto.

Le lettere scritte ai genitori dai ragazzi intrappolati nella grotta

Non possono ancora comunicare per telefono, ma i 12 calciatori thailandesi intrappolati nella grotta di Tham Luang hanno fatto sapere ai genitori che stanno bene, in brevi messaggi scritti che sono stati diffusi questa mattina sulla pagina Facebook dei Navy Seals thailandesi. Tutti i ragazzi, assieme al loro allenatore, hanno avuto modo di scrivere qualche riga ai loro cari, con messaggi dal contenuto simile: rassicurazioni sulle proprie condizioni di salute, nostalgia, voglia di svago una volta liberati. "Non preoccupatevi per me, i Navy Seal si stanno prendendo cura di noi. Siamo tutti forti e usciremo presto", scrive Panumat Saengdee, 13 anni. "Fa un po' freddo, ma non preoccupatevi. E non scordatevi della mia festa di compleanno", dice Duangphet Promthep, anche lui 13enne. Più nostalgico Adul Sam-on, 14 anni: "Mi mancate tutti. Voglio tornare a casa". Altri ragazzi hanno invece richieste sul cibo che desiderano mangiare una volta tornati in superficie, come pollo fritto e carne alla griglia. Ekkarat Wongsookchan, 14 anni, ha invece un messaggio specifico per la mamma: "Ti aiuterò a fare shopping ogni giorno una volta libero".


Tra i messaggi c'è anche quello dell'allenatore Ekkapong Chantawong, 25 anni e orfano di madre e padre. La sua lettera è rivolta a tutti i genitori dei ragazzi: "Prometto che farò del mio meglio per prendermi cura di loro. Voglio rivolgere le mie più sentite scuse ai genitori", ha scritto il ragazzo, che viene elogiato da molti per i sacrifici a favore dei ragazzi, come il fatto che ha rinunciato alla sua parte di cibo per mantenerli forti durante gli interminabili nove giorni prima di essere individuati dai soccorritori.

Gli scavatori erano riusciti a individuare un cunicolo, di circa un metro di diametro, a soli 150-200 metri dal punto dove si trova il gruppo. »Le possibilità di avvicinarsi sono alte», aveva detto il presidente degli ingegneri tailandesi. Ma poi è arrivata la delusione: non è possibile mettere in comunicazione, trivellando, quel cunicolo con la parte della grotta dove sono i ragazzi.A gettare ulteriormente nello sconforto i soccorritori era stata anche la morte di un ex Navy Seal durante i soccorsi. Aveva 38 anni ed è già considerato un eroe: mentre era impegnato in un'operazione di trasporto di bombole nella grotta dove ormai l'ossigeno scarseggia (è sceso alla pericolosa soglia del 15% contro un valore medio di 21%) è rimasto senz'aria. Non si capisce se la sua morte sia dovuta a carenza di ossigeno durante l'immersione o malfunzionamento della bombola.

Se un esperto può morire nel difficile tragitto che separa i ragazzi dalla salvezza, preoccupava molto la possibilità che i giovani, stremati e indeboliti dopo quasi due settimane, riescano a compiere quel trasferimento. Trasferimento che resta «urgentissimo»: «Bisogna fare in fretta», è la parola d'ordine che si ripete, tra i soccorritori, davanti all'ingresso della grotta dove in attesa ci sono anche le famiglie disperate che pregano di rivedere sani e salvi i loro ragazzi. Il nuovo allarme, oltre al rischio di nuove piogge, è dettato proprio dalla carenza di ossigeno: mentre si cerca di vedere se il nuovo cunicolo possa rappresentare la soluzione, i soccorsi stanno trasportando un tubo nella grotta per "pompare" aria.

Chi è il soccorritore deceduto

Il sommozzatore thailandese, ex militare, morto mentre era impegnato nelle operazioni di soccorso, si chiama Saman Kunan ed era un ex Navy Seal che si era congedato da poco per lavorare come addetto alla sicurezza all'aeroporto di Bangkok. Si era unito ai soccorsi come volontario, e contribuiva alla fornitura di bombole di ossigeno per i ragazzi: sembra che abbia perso conoscenza sulla via del ritorno, e i tentativi di farlo rianimare sono falliti.

L'invito della Fifa

Come gesto di buon auspicio la Fifa, Federazione mondiale del calcio, ha invitato alla finale della Coppa del mondo in Russia i 12 ragazzi thailandesi prigionieri nella grotta, augurandosi che vengano riportati in superficie in tempo e offrendo parole di sostegno. Lo si legge in una lettera invitata da Gianni Infantino, leader della Fifa, al presidente della Federcalcio thailandese. «La Fifa ha il piacere di avere i ragazzi come nostri ospiti alla finale della Coppa del mondo» è scritto nella lettera, che è stata pubblicata oggi sulla pagina Facebook della Federcalcio di Bangkok. La partita è prevista per domenica 15 luglio.

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