giovedì 28 febbraio 2019
Le truppe tedesche presero la città, allora parte dell'Unione Sovietica, nel giugno del 1941 dopo una battaglia di una settimana e fucilarono migliaia di ebrei pochi giorni più tardi
Vittime della Shoah

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Scoperta a Brest una fossa comune con i resti di 790 uomini, donne e bambini. Risale alla seconda guerra mondiale quando quel ghetto ebraico era nel territorio occupato dai nazisti. Il lavoro di esumazione è cominciato il mese scorso nella città, 340mila abitanti, vicina alla frontiera con la Polonia, dopo la scoperta casuale in un cantiere per la costruzione di un nuovo complesso residenziale.

Ad oggi, secondo Dmitri Kaminski che dirige le operazioni, sono stati raccolti i resti di 790 persone. L'uomo non nasconde l'emozione di questo lavoro: "Restituiamo i resti alle autorità locali perché provvedano a una nuova sepoltura - spiega -. Quando troviamo lo scheletro di un bambino o quello di una madre che tenta di proteggere il figlio, comprendiamo quello che questa gente ha provato. E non sono sentimenti gradevoli".

Le truppe tedesche presero Brest, che allora era un città dell'Unione Sovietica, nel giugno del 1941 dopo una battaglia di una settimana e fucilarono migliaia di ebrei pochi giorni più tardi. Successivamente, nel dicembre dello stesso anno, fu creato un ghetto dopo la confisca di tutti gli oggetti di valore degli ebrei uccisi e di quelli sopravvissuti. Il ghetto ospitò 18mila persone".

Alla Kondak, responsabile del municipio di Brest, ha detto che resti delle vittime dei massacri del 1941 erano stati trovati già in altri siti della città prima di quest'ultima scoperta. Quasi tutti gli ebrei di Brest sopravvissuti al 1941 furono fucilati nell'ottobre del 1942 a Bronnaia Gora, un campo di concentramento e sterminio che i nazisti allestirono nella regione.

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