mercoledì 29 giugno 2011
Durato cinque ore l'assalto sferrato ieri sera dai taleban all'Intercontinental, frequentato da molti occidentali. Nessun italiano risulta coinvolto. Tutti i componenti del commando sarebbero stati uccisi, ha riferito il ministero dell'Interno afghano, come pure alcuni dipendenti dell'albergo, dove proprio oggi doveva tenersi una riunione sul passaggio della responsabilità della sicurezza dalle forze internazionali a quelle afghane.
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È stato l'intervento di un elicottero della Nato a mettere fine all'assalto, andato avanti per quasi cinque ore, dell'hotel Inter-Continental di Kabul in cui almeno 18 persone sono rimaste uccise. Secondo quanto reso noto dal portavoce del ministero degli Interni afghano, un commando di almeno otto talebani ha assalito l'albergo, dove risiedono molti occidentali, ieri notte. Nell'assedio sono rimasti uccisi otto civili e due poliziotti ed altri otto sono rimasti feriti. Tutti i membri del commando talebano sono rimasti uccisi.CINQUE ORE DI BATTAGLIAIl lussuoso Intercontinental, l'hotel per ricchi afghani e per occidentali, si e' trasformato nella notte in un vero e proprio campo di battaglia, con le forze di sicurezza governative contrapposte ad un commando di talebani armati fino ai denti e pronti a farsi saltare in aria pur di eliminare quanti piu' nemici possibile. Il loro obiettivo: far pulizia di stranieri. I colpi delle mitragliatrici, dei fucili, dei razzi, sono risuonati di continuo nel buio profondo delle cinque ore di combattimenti, mentre centinaia di ospiti dell'albergo erano ostaggi terrorizzati di tanta violenza. Una battaglia dura, tesa, terminata solo a notte fonda, dopo l'entrata in scena degli elicotteri della Nato, che hanno ucciso i cecchini sul tetto dell'edificio, mentre all'interno i militari afghani facevano irruzione per eliminare gli altri membri del commando che avevano assaltato l'hotel. Almeno una decina le vittime, tra cui un diplomatico canadese. Nell'albergo, tra i più frequentati dagli occidentali, vi erano alcune centinaia di ospiti, tra afghani e stranieri, riuniti per partecipare a discussioni sul pianificato passaggio delle attività di sicurezza dalla comunità internazionale alle forze afghane. Ed era anche in corso una festa di nozze. L'attacco è stato compiuto da numerosi uomini con armi pesanti e leggere: tra loro, secondo i media americani, vi erano da due a sei kamikaze. Almeno uno è riuscito a farsi esplodere al secondo piano, mentre altri terroristi hanno fatto irruzione nelle camere, sparando gli occidentali. Alcuni cecchini sono riusciti a salire sul tetto, sparando contro le forze di polizia afghane che hanno circondato l'edificio. Un portavoce talebano, Zabihullah Mujahid, ha affermato in una telefonata, mentre ancora si sentivano spari ed esplosioni, che i miliziani avevano già ucciso almeno 50 ospiti dell'albergo. Ma la notizia non ha potuto essere confermata da fonti indipendenti né dalla polizia. Prima e durante l'irruzione, polizia e forze di sicurezza hanno circondato e isolato la zona con l'aiuto dei soldati americani, ambulanze sono accorse nei pressi ma per tutta la durata del blitz non sembra sia stato possibile evacuare eventuali feriti. Le persone fuggite sono riuscite ad evitare i terroristi e sono indenni mentre altre sarebbero rimaste ore in ostaggio dal commando. «Mi sono buttato a terra quando cinque o sei uomini hanno fatto irruzione nella hall sparando - ha raccontato un uomo -. Poi sono entrati i poliziotti e sono riuscito a uscire». Un altro ha riferito di essere «scappato con la famiglia, saltando da una finestra del primo piano. Il ristorante era pieno di gente». L'Intercontinental è uno dei più famosi alberghi della capitale afghana. Inaugurato nel 1969, è situato su una collina che domina la città ed era stato già colpito da un attentato nel 2003. In quel caso non vi erano state vittime. Sette stranieri erano invece stati uccisi nel 2008 in seguito ad un attacco simile a quello di stanotte all'Hotel Serena, l'altro albergo preferito dagli stranieri. Non si conosce per ora la nazionalità di tutti gli ospiti dell'Intercontinental. L'ambasciatore italiano a Kabul, Claudio Glaentzer, ha verificato che i connazionali attualmente a Kabul stanno tutti bene, ma non ha potuto verificare se nell'albergo c'erano altri italiani non registrati.
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