giovedì 26 dicembre 2013
Le 24 famiglie italiane bloccate da novembre nel Paese africano hanno trascorso le festività a Kinshasa. Oggi delegazione italiana nella capitale congolese per incontrare le autorità.
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«Siamo in attesa dei prossimi sviluppi, l'atmosfera qui è di fiducia»: così Marco, uno dei genitori adottivi italiani, al telefono con l'Ansa dalla Repubblica Democratica del Congo. Le 24 famiglie italiane che si sono recate a novembre nel Paese africano per portare a casa i bambini adottati hanno trascorso il Natale a Kinshasa, aspettando che si risolva la situazione che blocca il loro rientro in Italia con i figli. Oggi arriva nella capitale congolese una delegazione italiana ad alto livello, per incontrare le autorità congolesi e cercare di sbloccare l'impasse, anche se alle famiglie non è stato ancora riferito nulla di ufficiale.Alla Vigilia di Natale era arrivata la buona notizia per le 24 famiglie italiane bloccate da settimane nella Repubblica Democratica del Congo in attesa di poter portare a casa i loro figli adottivi: il premier congolese Augustin Matata Ponyo Mapon, in una telefonata con il presidente del Consiglio Enrico Letta, ha assicurato che le autorità di Kinshasa vogliono procedere "in tempi rapidi" al "riesame" dei casi di adozione italiani. "Siamo ottimisti" commenta uno degli enti che si sta occupando di quelle adozioni. E anche una madre adottiva, da Kinshasa, ha parlato di "segnale importante". Il governo italiano ha dunque deciso di imprimere un'accelerazione a una vicenda che ormai si sta trascinando da molte settimane, con le famiglie italiane che, pur avendo compiuto le regolari procedure di adozione dei bambini congolesi, dopo essersi recate nel Paese africano per prendere i minori adottati e portarli a casa si sono viste negare il nullaosta all'uscita dei figli.    Lo scorso settembre le autorità congolesi avevano deciso di sospendere il rilascio del nullaosta per tutte le adozioni internazionali, per sospetti di procedure irregolari che, però, secondo quanto riferito dalle autorità di Kinshasa, non riguardavano l'Italia. All'inizio di novembre il ministro per l'Integrazione, Cécile Kyenge, ha effettuato una missione nella Rdc ricevendo dalle autorità congolesi assicurazioni su una conclusione positiva dell'iter adottivo delle coppie italiane. Si tratta di 24 coppie che hanno realizzato il percorso adottivo con tre enti italiani: Aibi, I Cinque Pani ed Enzo B.
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