venerdì 4 maggio 2018
Nella città di Agra, che ospita il Taj Mahal, 43 morti e gravi danni a edifici e infrastrutture. Quindici i voli dirottati, tra cui due internazionali
La sabbia ha raggiunto anche la capitale indiana New Delhi (Ansa)

La sabbia ha raggiunto anche la capitale indiana New Delhi (Ansa)

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Salgono a oltre 140 i morti causati dalla tempesta di pioggia, grandine e sabbia che si è abbattuta mercoledì sull'India e in particolare sugli Stati di Uttar Pradesh e Rajasthan. Si registrano inoltre gravi danni a edifici ed infrastrutture.

Secondo la Protezione civile indiana, le vittime sono state 121 in Rajasthan e nel vicino Uttar Pradesh (di cui 43 nella città di Agra che ospita il Taj Mahal). La maggior parte delle morti è legata alla caduta di alberi o al crollo di muri, che hanno ceduto alla violenza dei venti che hanno soffiato ad oltre 150 chilometri orari. Forti disagi alle operazioni aeroportuali. Quindici voli, tra cui due internazionali, sono stati dirottati.

Breve ma molto intensa la tempesta, che ha divelto alberi e danneggiato tetti delle case, che ha interessato anche la capitale, New Delhi, dove però non si sono avute vittime. Alla fine della giornata di mercoledì, una cappa bianca aveva avvolto la capitale, prima di essere sostituita da violente tempeste.

Nel Sud, invece, violenti temporali hanno colpito Andhra Pradesh e Telangana, provocando almeno 21 morti. Mercoledì in Andhra Pradesh sono stati registrati 41mila fulmini, hanno riferito le autorità locali.

In un tweet il primo ministro Narendra Modi ha presentato le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e impartito direttive alle autorità affinché si faccia tutto il possibile per aiutare le popolazioni delle zone più colpite.

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