lunedì 7 agosto 2017
Irruzione nella chiesa di St Philip, dove uno o più uomini hanno aperto il fuoco prima su una persona e poi sulla folla presente. Il cordoglio di papa Francesco: «Profondamente rattristato»
Nigeria, strage di fedeli in chiesa durante la Messa
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Strage durante la celebrazione della Messa domenica in una chiesa cattolica nel sud-est della Nigeria. Secondo il bilancio fornito dopo molte ore dalle autorità, almeno 11 persone sono state uccise e altre 18 sono state ferite in modo grave. Ma testimoni dicono che i morti sono di più, 12 o 15, e che nella chiesa S.Philip di Ozubulu, nel sud-est nigeriano, è stata compiuta una vera e propria carneficina.

Non del tutto definita anche la dinamica dell'attacco. In un primo momento si era parlato di un commando di almeno cinque uomini armati e con il volto coperto che, dopo aver fatto irruzione nell'edificio, avevano sparato a raffica sulla gente colpendo almeno un centinaio di persone. Successivamente le autorità dello Stato di Ananbra hanno parlato di un solo assalitore, vestito di nero e con un casco in testa, che dopo aver individuato tra i fedeli un uomo che evidentemente conosceva, gli ha sparato a bruciapelo uccidendolo sul colpo. Poi, cercando di fuggire dall'edificio, l'assassino avrebbe continuato a sparare uccidendo e ferendo donne e bambini che partecipavano alla funzione. Un'ultima versione racconta di due killer in azione.


Le autorità nigeriane tendono ad escludere che la strage sia stata organizzata o compiuta dagli integralisti islamici di Boko Haram, benché siano centinaia le chiese e i luoghi di culto attaccati, incendiati e distrutti dai fondamentalisti negli ultimi dieci anni. Una forte condanna del "vile attacco sferrato contro la chiesa cattolica di St.Philip" è stata espressa dal ministro degli Esteri, Angelino Alfano.

Sulla tragedia si è espresso anche papa Francesco dicendosi «profondamente rattristato nell'apprendere della perdita di vite umane e dei feriti causati dal violento attacco alla Chiesa cattolica di Saint Philip». In un telegramma di cordoglio, firmato dal cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, il Pontefice ha esteso le sue condoglianze al vescovo Hilary Paul Odili Okeke e a tutti i fedeli nigeriani e in particolare «ai familiari dei deceduti e a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia», invocando «la benedizione divina della consolazione e della forza».

Oggi nell'area è stata compiuta un'altra strage, sicuramente opera di jihadisti. È accaduto in Camerun, in un villaggio del nord vicino al confine con la Nigeria, dove un kamikaze si è fatto saltare in aria uccidendo otto civili e ferendone altri quattro. L'attacco è avvenuto all'alba nel villaggio di Ouro-Kessoum, a due chilometri dalla frontiera nigeriana, in una regione dove gli integralisti islamici Boko Haram hanno compiuto negli ultimi mesi molti sanguinosi attacchi, al punto che alcune piccole località sono state ormai completamente abbandonate. A metà luglio, un duplice attacco suicida aveva ucciso 15 persone nella città di Wasa, anch'essa nel nord del Camerun e vicina al confine con la Nigeria.

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