sabato 14 dicembre 2019
L'ex dittatore, per 30 anni al potere e ricercato dalla Corte penale internazionale, è colpevole di riciclaggio di denaro e corruzione. Deposto dopo le proteste da un golpe, di fatto resta intoccabile
L'ex dittatore sudanese Omar el-Bashir, 75 anni (Ansa)

L'ex dittatore sudanese Omar el-Bashir, 75 anni (Ansa) - Ansa

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La farsa va in scena a Khartum. L'ex presidente sudanese Omar el-Bashir, deposto lo scorso aprile dopo mesi di proteste popolari, è stato oggi riconosciuto colpevole di riciclaggio di denaro e corruzione da una Corte di Khartum, che lo ha condannato a soli due anni di reclusione. Si tratta della prima sentenza emessa contro l'ex dittatore del Sudan, che ha governato il Paese per 30 anni e contro il quale ha emesso un ordine di arresto anche la Corte penale internazionale con l'accusa di crimini di guerra e genocidio, in relazione al conflitto nel Darfur negli anni 2000.

L'ex presidente si era dichiarato innocente, anche se aveva ammesso di aver ricevuto 25 milioni di dollari dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Bashir ha trascorso gli ultimi mesi nel carcere di Kobar, dove un tempo rinchiudeva i suoi oppositori. Contro di lui potrebbero essere aperti altri procedimenti. Secondo i suoi legali, è stato interrogato questa settimana in merito al golpe che lo portò al potere nel 1989 e all'uccisione di manifestanti che protestavano quest'anno contro il suo regime.

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