venerdì 22 maggio 2020
La decisione dei giudici sauditi dopo il perdono dei figli del giornalista ucciso nel 2018 all'ambasciata di Riad a Istanbul. La fidanzata si dissocia: giustizia per Jamal
Jamal Khashoggi

Jamal Khashoggi - Ansa

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Le cinque condanne a morte decise in Arabia Saudita per l'uccisione del giornalista Jamal Khashoggi, avvenuta nell'ottobre 2018 nel consolato di Riad a Istanbul, dovrebbero essere commutate in pene inferiori a seguito del «perdono» accordato ai killer del reporter dalla sua famiglia, tramite il figlio Salah. Lo sostengono media locali, tra cui Arab News, secondo cui i condannati non verranno però rilasciati. L'annuncio dei familiari è giunto nelle ultime ore del mese di Ramadan, in linea con la tradizione che permette gesti di clemenza nei casi previsti dalla legge islamica.

«Noi figli del martire Jamal Khashoggi annunciamo di perdonare coloro che hanno ucciso nostro padre», ha scrtitto su Twitter il figlio dell'editorialista del Washington Post, Salah Khashoggi.

Diversa la posizione della fidanzata del giornalista saudita, Hatice Cengiz per la quale «nessuno ha il diritto di perdonare gli assassini». «La trappola che gli hanno teso e il suo atroce omicidio non possono andare in prescrizione e nessuno ha il diritto di perdonare gli assassini. Non ci fermeremo fino a quando non verrà fatta giustizia per Jamal», ha scritto Cengiz.
Era stata lei la prima a dare l'allarme dopo aver aspettato invano che Khashoggi uscisse dal consolato di Riad a Istanbul, dove il 2 ottobre del 2018 si era recato per ritirare alcuni documenti utili al loro matrimonio. In quel consolato il giornalista, voce critica rispetto al principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Mbs), venne ucciso.
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