venerdì 30 novembre 2018
L'allarme della Comunità di Sant'Egidio che da anni la lanciato il programma Dream: nella regione sud-orientale muoiono 380mila persone l'anno. E il Bambino Gesù sperimenta il vaccino pediatrico
(Ansa)

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«Un'epidemia dimenticata che, ogni anno, uccide 380mila persone nell'Africa Sud-orientale. Un virus che, solo in quell'area, viene contratto da oltre 2mila persone al giorno. È l'Hiv, l'agente responsabile dell'Aids, una malattia che nell'immaginario collettivo è il passato, ma che è ancora il presente per quasi 20 milioni di africani che vivono nella parte sudorientale del continente, con 800mila nuovi casi di contagio solo nel 2017. In oltre 30 anni tanto è stato fatto, ma non è abbastanza. Considerare l'Aids il passato significa abbassare la guardia nella lotta all'Hiv e vanificare i segnali incoraggianti degli ultimi anni. Occorre garantire a tutti diritto alla cura: in Africa così come avviene nel Nord del mondo».

A lanciare l'allarme, in occasione della Giornata Mondiale contro l'Aids che si celebra domani, è la Comunità di Sant'Egidio, che dal 2002 con il programma Dream è attiva in 11 Paesi africani offrendo gratuitamente la terapia antiretrovirale a 500mila pazienti. Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio dichiara: «Consideriamo da sempre un nostro dovere e un impegno salvare vite umane e migliorare lo stato di salute di tutti in Africa, convinti che la salute è un diritto universale per cui l'accesso ai servizi sanitari non può essere un privilegio di pochi».

Partirà invece nel 2019, in 3 diversi continenti, la seconda sperimentazione del primo vaccino terapeutico pediatrico contro l'HIV, sviluppato dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con il Karolinska Instituet di Stoccolma. L'Ospedale della Santa Sede, infatti, capofila del progetto internazionale di ricerca EPIICAL, ha ottenuto un finanziamento dal National Institute of Health americano che consentirà di testare il vaccino terapeutico su un'ampia coorte di bambini, distribuita in 3 Paesi: Italia, Tailandia e Sud Africa. Alla vigilia della Giornata Mondiale contro l'AIDS, si contano ancora ogni anno nel mondo circa 180.000 nuove infezioni pediatriche, per un totale di circa 1.800.000 bambini con infezione da HIV (dati Unaids).

La vaccinazione terapeutica rappresenta una strategia di cura mirata a "educare" il sistema immunitario di una persona con HIV per aiutarlo a reagire contro il virus che lo ha infettato. I vaccini "terapeutici" si distinguono da quelli "profilattici" in quanto i primi servono a curare persone già infette, mentre i secondi hanno una funzione preventiva (si prendono da sani per evitare i contagi). Non esiste purtroppo al momento un vaccino profilattico contro l'HIV. La nuova sperimentazione segue quella effettuata la prima volta nel 2013 dall'Unità Operativa di Infettivologia del Bambino Gesù, all'interno del Dipartimento Pediatrico Universitario Ospedaliero diretto dal professor Paolo Rossi, in collaborazione con la cattedra di Pediatria dell'Università di Roma "Tor Vergata". La prima sperimentazione aveva riguardato 20 bambini nati infetti per via materna (contagio "verticale"), un tipo di trasmissione della malattia che interessa il 95% dei nuovi casi pediatrici ogni anno.

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