lunedì 22 marzo 2021
Il valore della vita umana non è riscattabile in denaro perché avendo un valore infinito ci sarebbe bisogno di un prezzo infinito
L'etica economica biblica parla di ricchezza e povertà oggi

CC Maria Orlova via Pexels

COMMENTA E CONDIVIDI

Ci sono una profonda vicinanza e un’antica frequentazione tra la ricchezza e la religione, non solo la religione cristiana. La ricchezza ha sempre avuto una natura religiosa. Noi desideriamo la ricchezza perché aumenta la libertà e quindi le nostre opportunità. Tra le libertà "comprate" dalla ricchezza, quella più affascinante e tentatrice è la libertà dalla morte e dalla sofferenza. Lo abbiamo visto anche durante la pandemia Covid-19, quando queste pagine sono state pensate, poi nate e cresciute. La ricchezza esercita su di noi un fascino religioso perché somiglia veramente (un po’) a Dio. Sta in questa promessa di vita (quasi) eterna la radice della natura religiosa della ricchezza, che può diventare per noi un idolo perché somiglia davvero alle divinità. Nel Vangelo è stato Gesù stesso a metterla in concorrenza con Dio – «Nessuno può servire due padroni: Dio e mammona», perché la ricchezza promette una sua immortalità.


L'articolo completo di Luigino Bruni

sul numero 2 di L'economia civile del 24 marzo 2021





© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI