martedì 28 febbraio 2023
Lo scorso anno sono stati investiti nelle startup italiane 1,9 miliardi di euro, rispetto ai 992 milioni del 2021
Venture capital monitor: "Raddoppiano gli investimenti nelle startup italiane"
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Raddoppiano gli investimenti sulle startup italiane. A certificarlo è il rapporto di ricerca 2022 di Venture Capital Monitor (VeM), secondo cui lo scorso anno sono stati investiti nelle startup italiane 1,9 miliardi di euro, rispetto ai 992 milioni del 2021. Sono stati inoltre investiti 2,2 miliardi sulla filiera del venture capital (erano 2 miliardi nel 2021) e raddoppiate le attività in sindacato a 1.540 milioni di euro (erano 812 milioni nel 2021). L’Ict resta il primo settore con il 39% degli investimenti e la Lombardia la prima regione per numero di “target”, 124.

Il 2022 si è chiuso con 370 operazioni (initial e follow on); erano 317 lo scorso anno (+17%). Se si guarda solo ai nuovi investimenti, initial, questi sono stati 310 rispetto ai 285 del 2021. Per quanto riguarda l’ammontare investito sia da operatori domestici che esteri in startup italiane, il valore si attesta poco meno di 1,9 miliardi di euro distribuiti su 349 round, in aumento rispetto ai 992 milioni per 291 operazioni del 2021. Al contrario, diminuisce l’ammontare investito in realtà estere fondate da imprenditori italiani che passa da 919 milioni a 302 milioni di euro e da 26 a 21 operazioni. Sommando queste due componenti, il totale complessivo si attesta a 2,2 miliardi di euro (erano 1,9 miliardi nel 2021).

“A distanza di un anno sono raddoppiati gli investimenti di venture capital in startup italiane che hanno così raggiunto i due miliardi di euro – ha sottolineato Innocenzo Cipolletta, presidente Aifi, l'Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt –. Abbiamo compreso il ruolo fondamentale dell’innovazione per la crescita del Paese, serve ora moltiplicare il numero gestori di fondi domestici, oggi sono circa 40 rispetto a una media europea di 150, così da creare un motore di sviluppo sistemico che permetta a questo mercato di diventare un vero e proprio pilastro per la crescita delle imprese”. “A livello settoriale notiamo ancora un grande focus sul comparto dell’Ict - ha evidenziato da parte sua Anna Gervasoni, professoressa Liuc-Università Cattaneo -. Una novità interessante riguarda la distribuzione geografica degli investimenti: oltre alla consueta concentrazione delle operazioni nell’area del Nord Ovest, nel 2022 si assiste a una copertura nazionale degli investimenti, segno della sempre maggiore presenza e capillarità degli investitori sul nostro territorio”.

“Pur in un contesto finanziario internazionale contrastato – ha spiegato spiega Luca Pagetti, Head of Finanziamento Crescita Startup di Intesa Sanpaolo Innovation Center - gli investimenti di venture capital in Italia nel 2022 hanno confermato la loro crescita, superando la soglia dei 2 miliardi di euro, accelerando il percorso di avvicinamento del nostro Paese alle best practices internazionali. Il nostro Gruppo, nel piano industriale 2022-25, conferma attraverso Intesa Sanpaolo Innovation Center, il proprio sostegno alla crescita delle startup anche con iniziative di ecosistema e a supporto dei territori. La costituzione nel 2022 del fondo SEI Sviluppo Ecosistemi di Innovazione gestito da Neva SGR, società controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center, è un ulteriore conferma del nostro impegno”.

Paolo Anselmo, presidente di Iban, fa notare l’aumento “del 20% del peso dei Business Angel italiani. Nel 2022 infatti l’80% degli investimenti in startup italiane vede coinvolti i BA, insieme ai fondi di Venture Capital o in autonomia, per un totale di 1,5 miliardi di euro immessi nel comparto dell’innovazione italiana. Sempre più intensa la collaborazione tra fondi di venture capital e BA, con l’ammontare investito in syndication che nel 2022 è triplicato. Aumenta anche la componente femminile delle BA donne, che arrivano ad essere il 27% del totale, un dato incoraggiante e in deciso aumento rispetto agli ultimi anni”.

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