venerdì 2 marzo 2018
Trovato l'accordo per evitare la perdita di 500 posti di lavoro e il trasferimento in Slovacchia della produzione. La soddisfazione del ministro Calenda e di Gentiloni
Lavoratori della Embraco fuori dai cancelli (Ansa)

Lavoratori della Embraco fuori dai cancelli (Ansa)

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Stop ai licenziamenti dei lavoratori dell'Embraco fino a fino anno. L'annuncio è arrivato dall'ad di Invitalia Domenico Arcuri, che ha spiegato che la trattativa si sta «concludendo in modo positivo. Ci sarà - ha spiegato - il coinvolgimento del fondo di reindustrializzazione del Cipe e l'attivazione di un fondo per evitare la delocalizzazione».

«È stato raggiunto l'accordo - ha confermato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda sulla trattativa per i circa 500 licenziamenti del sito di Riva di Chieri - sulla sospensione dei licenziamenti per avere il tempo di operare sulla reindustrializzazione su cui Embraco e Whirlpool si sono impegnate».

Fino a fine 2018 i lavoratori avranno lo stipendio pieno. "Siamo soddisfatti - ha detto Calenda - ora l'obiettivo è la reindustrializzazione".

"La copertura salariale dovrebbe essere piena per quest'anno - ha spiegato Lino La Mendola della Fiom di Torino, ci aspettiamo che ci sia una soluzione anche dal 1 gennaio 2019. Ci deve essere una soluzione in modo che nessun lavoratore venga cacciato contro la sua volontà. Noi i licenziamenti non li firmiamo".

"L'incontro presso il ministero dello sviluppo Economico rappresenta un passo importante nell'ambito di un rinnovato spirito di collaborazione tra Whirlpool Corporation, capogruppo di Embraco Europe, i rappresentanti dei lavoratori, i sindacati e le istituzioni italiane a livello nazionale, regionale e locale", dichiara l'Embraco in una nota in cui spiega di avere "presentato una nuova soluzione alternativa per sostenere i dipendenti di Riva presso Chieri per un periodo di tempo più esteso, mantenendo le proprie attività operative fino alla fine del 2018". "Embraco - aggiunge la nota dell'azienda - rimane impegnata a lavorare, nelle prossime settimane, in stretta collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori e con le istituzioni per finalizzare un accordo legalmente sostenibile e nei migliori interessi di lungo periodo per tutto il personale coinvolto».

"Embraco sospende i licenziamenti. Un accordo importante per centinaia di lavoratori. Ottimo lavoro di Carlo Calenda"; così il premier Paolo Gentiloni commenta su twitter l'accordo raggiunto oggi.

La vicenda Embraco si lega in modo profondo agli squilibri all'interno dell'Unione Europea, dove alla moneta unica non corrisponde una fiscalità unica e dove esistone realtà nelle quali i lavoratori sono pagati poco. È il caso della Slovacchia, dove i dirigenti della Embraco vogliono spostare tutta la produzione, anche se lo stabilimento di Chieri funziona bene da ogni punto di vista.

Il pressing italiano a tutto campo, ha innalzato la partita a livello di Bruxelles, denunciando la possibilità che di fatto la Slovacchia pratichi aiuti di stato (proibiti a livello comunitario) per favorire l'arrivo di aziende anche da altri Paesi Ue. Concorrenza sleale quindi. Il governo Gentiloni e il ministro Calenda hanno posto il problema ai massimi livelli europei, e il presidente dell'Europarlamento Tajani ha dato ulteriore voce al dibattito. Alla fine qualcosa si è smosso e la Slovacchia è finita del mirino della Commissario per la concorrenza. >>> LEGGI LA STORIA <<<

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