mercoledì 31 gennaio 2018
Sottoscritta una collaborazione che consentirà di avviare un’attività comune di ricerca finalizzata a valutare il potenziale di crescita e innovazione del sistema produttivo del Paese
La stretta di mano tra il presidente del Cnel, Tiziano Treu, e il rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio

La stretta di mano tra il presidente del Cnel, Tiziano Treu, e il rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio

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Un accordo per affrontare i fenomeni emergenti in economia è stato firmato questa mattina dal rettore della Sapienza Eugenio Gaudio e dal presidente del Cnel Tiziano Treu. La firma prevede di avviare un rapporto di collaborazione tra le due istituzioni che, partendo da attività di ricerca in corso, consentirà di applicare le metodologie e i modelli di analisi per promuovere indagini, misurazioni e studi finalizzati a valutare il potenziale di crescita e innovazione. In particolare la Sapienza metterà a disposizione un nuovo paradigma “Economic Fitness” (Ef) sviluppato dal gruppo coordinato da Luciano Pietronero del Dipartimento di Fisica.

«L’accordo che abbiamo siglato oggi con il Cnel – afferma Gaudio - si inserisce nel quadro delle collaborazioni che la Sapienza sta attivando con le maggiori istituzioni, una politica resa possibile grazie al bacino di competenze multidisciplinari che la nostra università è in grado di offrire e che rappresenta un notevole vantaggio competitivo per l’intero sistema Paese».

«L’approccio multidisciplinare che l’Università sta adottando mi trova d’accordo sia nel praticarla che sostenerla – dichiara Treu -. Per questa nuova fase del Cnel, l’attività di ricerca deve avere gli occhi aperti sul “social impact”, come avviene in altre parti del mondo. L’accordo con la Sapienza, per questo metodo di misurazione economica già validato e utilizzato dalla World Bank è un esempio di come l’attività inter istituzionale possa fornire indicazioni solide ed affidabili, necessarie alle scelte di politica per il Paese».

L’approccio multidisciplinare è in ottica Big Data e offre nuove prospettive per descrivere costruttivamente gli ecosistemi tecnologici, analizzare le loro strutture, comprenderne le dinamiche e introdurre nuove metriche: una metodologia radicalmente nuova per una scienza economica, basata esclusivamente sui dati, è non su scelte politiche. Un sistema già adottato da parte della divisione International Finance Corporation (Ifc) della Banca Mondiale. Queste analisi forniscono le basi per investimenti e la pianificazione strategica per lo sviluppo sia a livello nazionale che di settore industriale locale.

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